di Gabriella Passariello- Resta in cella G. C., il cardiologo 51enne di Catanzaro, ma residente a Soverato, indagato per violenza sessuale aggravata, truffa, interferenze illecite nella vita privata, diffusione di materiale pornografico nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Catanzaro che mira a far luce su una serie di abusi sessuali ai danni di diverse giovani donne, tra cui una minorenne, ingannate da una specializzazione in Ginecologia, in realtà mai conseguita, che avrebbe consentito all’uomo col pretesto di effettuare visite mediche, di toccarle nelle parti intime. Il Tribunale del riesame di Catanzaro ha confermato l’ordinanza di misura cautelare in carcere vergata dal gip Barbara Saccà ed eseguita dai carabinieri della Compagnia di Soverato lo scorso mese di febbraio.
“Il copione del sedicente ginecologo”
“Il copione del sedicente ginecologo”
Sono state le dichiarazioni di diverse vittime a rivelare, secondo le ipotesi accusatorie, il clichè messo in atto dal dottore: c’è chi veniva indotta a spogliarsi completamente, inserendole un ovulo nelle parti intime per poi visitarla con uno strumento fallico e chi, non certo per una visita senologica, le veniva toccato il seno, sfiorandole le labbra. E in quello studio oltre alle vittime c’era l’occhio di una telecamera nascosta posizionata all’interno del proprio studio medico, puntata in direzione del lettino su cui venivano effettuate le visite. Le immagini hard venivano memorizzate e conservate sui propri dispositivi elettronici: si tratterebbe di video contenenti espliciti atti sessuali, estrapolati dal camice bianco e salvati in una cartella criptata con codice pin presente nel suo telefonino cellulare e con un hard disk esterno. Dall’analisi dei dispositivi, è emerso come il medico si allontanava, mentre effettuava gli accertamenti, per interagire con il controller della telecamera, posizionandola in modo tale da avere un’ inquadratura perfetta delle parti intime delle ragazze, mentre praticavano l’auto stimolazione erotica da lui richiesta. Riprese accurate tanto da filmare tutti i particolari intimi delle pazienti, distese nel lettino in posizione prona e riprese direttamente con il proprio cellulare al quale erano collegati alcuni cavi simulando, così, lo svolgimento di un esame diagnostico.
“La truffa sulle visite”
L’uomo avrebbe, inoltre, dichiarato il falso: di essere un medico specializzato in Ginecologia, facendosi pagare somme variabili dai 100 ai 150 euro a visita, come compenso per la prestazione professionale svolta, con l’aggravante di aver commesso il fatto “ingenerando nelle persone offese il timore di avere patologie tali da convincerle a visite ginecologiche”.
“False diagnosi per violentare le ragazze”
Una paziente, ha riferito, ad inquirenti ed investigatori, di aver conosciuto G. C. nel mese di febbraio dell’anno scorso nel reparto di Cardiologia dell’ospedale di Soverato dove si era recata con la madre per ritirare i referti medici di suo nonno. In quella circostanza, il medico paventando che la malattia da cui era affetto il nonno potesse essere ereditaria, consigliava alla ragazza di sottoporsi a visita nel suo studio medico privato a Soverato, visto che a suo dire le visite in ospedale prevedevano dei tempi di attesa molto lunghi. La paziente distesa sul lettino, veniva sottoposta ad un elettrocardiogramma, con modalità inusuali, quali quelle di toccarle il seno. A visita cardiologica conclusa, vantando anche specializzazioni in ambito ginecologico le avrebbe diagnosticato un’infezione alle parti intime, prescrivendole una terapia autonomamente interrotta per l’insorgenza di effetti collaterali. La ragazza comunica la sua decisione al dottore e questi la invitava ad andare nel suo studio privato per una visita di controllo. La invita ad appoggiare un fazzoletto, da premere sulle parti intime e al termine di questa inconsueta “operazione”, il medico le diagnostica una grave infezione vaginale chiedendole informazioni sulla sua sfera sessuale privata, sui metodi di eccitazione utilizzati dal suo fidanzato e afferrandole la mano, la porta in direzione dei suoi pantaloni all’altezza delle sue parti basse. Preso atto delle dichiarazioni delle parti offese, i carabinieri hanno avviato una serie di indagini e consultato l’albo professionale, constatando come il dottore, risulti iscritto in Chirurgia interna, con specializzazione in Cardiologia e Angiologia, senza alcuna qualifica in Ginecologia ed Ostetricia.
“In carcere per evitare il ripetersi degli stessi reati”
In attesa di conoscere le motivazioni del Riesame, il gip nel provvedimento aveva parlato di un “raggiro messo in atto dall’uomo, che si è rivelato idoneo a indurre in errore le pazienti. Le ragazze decidevano di sottoporsi alla visita delle parti intime, perché fortemente raccomandata dal sedicente ginecologo che ipotizzava patologie al cuore connesse all’ambito ginecologico. Il medico a causa dell’inaffidabile personalità non è meritevole di quel credito fiduciario necessario all’applicazione degli arresti domiciliari, in quanto tenuto conto della tipologia delle condotte adottate potrebbe perpetrare azioni simili, diffondendo materiale pornografico o pedopornografico in ambito domestico o continuando ad esercitare di fatto la sua professione medica”.