Una panchina rossa è stata intitolata a Roberta Lanzino a Celico (Cosenza). Alla cerimonia, svoltasi questa mattina, hanno partecipato il commissario prefettizio che regge il Comune, Gianfranco Rovito, il padre e la madre di Roberta, Franco e Matilde. Presente anche Sabrina Marotta, che ha dipinto la panchina con delle evocative rose. La panchina sorge in quella villetta comunale che già fu intitolata alla giovane nel 2002. La data di oggi non è casuale, perché proprio il 26 luglio del 1988 Roberta, che aveva 19 anni, fu violentata ed uccisa. A 33 anni di distanza non c’è ancora un colpevole per quell’atroce delitto.
Il ricordo dei genitori
Il ricordo dei genitori
“Manifestazioni come questa sono importanti non tanto come giornata di ricordo – ha detto Matilde Spadafora, madre di Roberta – ma devono essere il segno di una amministrazione che vuole scegliere di battersi contro la violenza di genere e solo così hanno un senso vero”. Il padre di Roberta, emozionato, ha sottolineato che “quando c’è la perdita di un figlio, per i genitori non c’è tempo: il tempo è sempre lo stesso, perché è accaduto qualcosa che è contronatura e il tempo non cancella nulla, anzi alimenta il dolore”. I genitori di Roberta non si sono mai arresi e hanno canalizzato il loro dolore nella direzione dell’azione. Hanno realizzato una fondazione e poi un centro per lottare contro la violenza di genere. Che si sta espandendo sul territorio.
“Abbiamo deciso 33 anni fa di scendere in campo e di non chiuderci nel silenzio. Oggi stiamo portando il centro antiviolenza in tutta la provincia – ha detto Franco Lanzino – e già lo abbiamo portato a San Giovanni in Fiore. La prossima settimana saremo a Dipignano, perché la giunta di quel Comune ha deliberato di riiscriversi alla Fondazione Roberta Lanzino. E poi ci sarà anche Celico, dove speriamo di fare qualcosa di importante”. Questa sera, alle 19,00, a Commenda di Rende, nella chiesa di S. Antonio, sarà celebrata, come ogni anno, una messa dedicata a Roberta.