Violenza donne: arresto e divieto di avvicinamento a Reggio

rapina a reggio

Due distinti provvedimenti di misura cautelare, una degli arresti domiciliari e una di divieto di avvicinamento alla parte offesa, sono stati notificati nei giorni scorsi dalla squadra mobile di Reggio Calabria, nell’ambito di indagini contro reati di violenza di genere tra le mura domestiche, coordinate dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e dai sostituti Nicola De Caria e Marika Mastrapasqua.

Ai domiciliari è finito un reggino di 58 anni per maltrattamenti, ingiurie, minacce di morte e percosse in danno della moglie, reggina di 57 anni; fatti commessi alla presenza del loro figlio minore. Anche dopo la separazione coniugale l’uomo ha continuato a tenere condotte vessatorie. La donna ha trovato il coraggio di denunciare l’ex marito, raggiunto da ordinanza del gip Domenico Armaleo. La seconda ordinanza, disposta dal gip Valentina Fabiani, è stata eseguita dal personale della Squadra Mobile a carico di un 46enne di nazionalità marocchina residente in città, al quale è stato inflitto il divieto di avvicinamento alla moglie convivente, per aver posto in essere gravi e ripetuti comportamenti aggressivi e violenti, lesivi dell’integrità fisica e morale della donna. Anche in questo caso la donna ha trovato il coraggio di denunciare.

Ai domiciliari è finito un reggino di 58 anni per maltrattamenti, ingiurie, minacce di morte e percosse in danno della moglie, reggina di 57 anni; fatti commessi alla presenza del loro figlio minore. Anche dopo la separazione coniugale l’uomo ha continuato a tenere condotte vessatorie. La donna ha trovato il coraggio di denunciare l’ex marito, raggiunto da ordinanza del gip Domenico Armaleo. La seconda ordinanza, disposta dal gip Valentina Fabiani, è stata eseguita dal personale della Squadra Mobile a carico di un 46enne di nazionalità marocchina residente in città, al quale è stato inflitto il divieto di avvicinamento alla moglie convivente, per aver posto in essere gravi e ripetuti comportamenti aggressivi e violenti, lesivi dell’integrità fisica e morale della donna. Anche in questo caso la donna ha trovato il coraggio di denunciare.

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