Vladimir Putin: “L’Occidente vuole un bagno di sangue”

Il presidente russo accusa gli avversari di voler provocare "rivoluzioni" e un "massacro sanguinoso" in ogni Paese
putin

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha convocato per la giornata di domani, venerdì 30 settembre, i deputati della Duma di Stato al Cremlino e alle 15 (le 14 in Italia) parteciperà alla cerimonia di firma dei trattati di adesione alla Russia delle quattro regioni dell’Ucraina, sulla base dei referendum che, secondo Mosca, hanno sancito la “volontà di autodeterminazione” delle popolazioni locali. I referendum però sono stati bollati come una ‘farsa’ dal mondo occidentale: Nato, Ue e Usa hanno già detto che non hanno alcuna intenzione di riconoscerli.

Secondo quanto riportato dall’Agi, Mosca, in quella che rischia di essere un’ulteriore escalation del conflitto, ha assicurato che difenderà la sua sovranità, compresa la Crimea e i nuovi territori che potrebbero diventare parte della Federazione. “Alcuni politici americani resteranno delusi se pensano che la nostra disponibilità a difendere il nostro territorio non si applichi alla Crimea o ai territori che potrebbero diventare parte della Russia sulla base di una libera espressione della volontà popolare”, ha avvertito l’ambasciatore russo negli Usa, Anatoly Antonov.

Secondo quanto riportato dall’Agi, Mosca, in quella che rischia di essere un’ulteriore escalation del conflitto, ha assicurato che difenderà la sua sovranità, compresa la Crimea e i nuovi territori che potrebbero diventare parte della Federazione. “Alcuni politici americani resteranno delusi se pensano che la nostra disponibilità a difendere il nostro territorio non si applichi alla Crimea o ai territori che potrebbero diventare parte della Russia sulla base di una libera espressione della volontà popolare”, ha avvertito l’ambasciatore russo negli Usa, Anatoly Antonov.

“Non minacciamo nessuno”

“Non stiamo minacciando nessuno, ma confermiamo che, come ha affermato il presidente Putin il 21 settembre, la Russia è pronta a difendere la sua sovranità, integrità territoriale e il suo popolo con tutti i sistemi d’arma a disposizione”. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha convocato, sempre per domani una riunione urgente del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale nelle stesse ore della cerimonia annunciata a Mosca.

Putin – riporta ancora l’Agi – ha accusato i Paesi occidentali di cercare di scatenare un sanguinoso massacro nella Comunità degli Stati Indipendenti (Csi). A suo dire “ciò viene fatto per impedire la formazione di un ordine mondiale più giusto” e “l’Occidente sta cercando di riaccendere vecchi conflitti, creando nuovi problemi e crisi”. Ma, ha avvertito Putin, secondo il quale la guerra in Ucraina è figlia del collasso dell’Urss, “l’egemonia unipolare sta inesorabilmente crollando e questa è una realtà oggettiva che l’Occidente rifiuta categoricamente”.

Il monito di Guterres

L’annessione delle regioni ucraine alla Russia, “non ha posto nel mondo moderno”, ha affermato il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. “Qualsiasi decisione di procedere all’annessione delle regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia, non ha valore legale e deve essere condannata (…) E’ un’escalation pericolosa”, ha avvertito.

“Oggi, come in passato, una democrazia sta lottando per la sopravvivenza contro l’aggressione di un’autocrazia straniera” ma “io sono convinta che la democrazia prevarrà ed è nostro dovere difendere la democrazia”, ha sottolineato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.

Erdogan: “Referendum un ostacolo alla diplomazia”

Nel loro colloquio telefonico il presidente russo, Vladimir Putin e il suo omologo turco, Recep Tayyip Erdogan, hanno parlato degli sviluppi relativi ai referendum per l’annessione alla Russia dei territori ucraini e che, secondo Erdogan, rappresentano “un ostacolo agli sforzi diplomatici e alla ricerca di un dialogo per porre fine alla guerra”.

In base a quanto reso noto da Ankara, Erdogan ha comunicato a Putin la soddisfazione per la buona riuscita della recente mediazione nello scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina. Erdogan, che ha definito le conseguenze di questo conflitto “catastrofiche”, punta a una mediazione tra Russia e Ucraina che risolva la delicata situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia, sull’onda del successo del corridoio del grano e del recente scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina. Erdogan auspica che Kiev e Mosca affrontino con lo stesso approccio anche la ricerca di una soluzione per la centrale nucleare, a rischio da settimane e insiste per far incontrare Putin e Zelensky.

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