Voti di scambio a Cosenza, Formisani a De Cicco: “Andiamo in Procura a denunciare”

Lettera aperta a Francesco De Cicco, a seguito delle gravissime dichiarazioni pubbliche rilasciate in tv su presunte corruttele nell'accapparrarsi consensi

Il candidato indipendente alla carica di sindaco della città di Cosenza, Valerio Formisani, sostenuto da Cosenza in Comune ha scritto una lettera aperta a Francesco De Cicco, a seguito delle gravissime dichiarazioni pubbliche rilasciate in tv su presunti episodi di voto di scambio palesatesi in campagna elettorale. “Non è per spirito polemico nei tuoi confronti che mi permetto di ritornare sulla questione del voto di scambio da te sollevata nel confronto tv tra candidati a sindaco, avvenuto nella trasmissione elettorale andata in diretta su Ten, lo scorso 23 Settembre. Le tue frasi – afferma l’aspirante primo cittadino Valerio Formisani – sono state estremamente chiare e per questo non possono rimanere senza conseguenze. Hai detto: “Sul voto di scambio… Pd, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega, a noi venite a parlare di voto di scambio? Devo fare i nomi di chi c’è dietro? Andiamo a vedere nelle liste gli incarichi che gli avete dato a queste persone? Vediamo a chi avete dato il cinema Italia e la figlia è nelle vostre liste? O vogliamo andare a vedere di chi ti aiuta e a noi il Pd c’ha dato un nipote?””.

Affermazioni gravissime

Affermazioni gravissime

“Conosco la città e non dubito che siano vere le tue gravissime affermazioni, – afferma Formisani – ma appunto perché sono vere e sono gravissime, ritengo sia obbligatorio non fermarsi alla mera dichiarazione televisiva. Il voto di scambio è un ricatto alla popolazione, una mercificazione dei diritti fondamentali del cittadino e per questo che è sanzionato penalmente. Mi permetto di ricordarti che tu, in quanto pubblico ufficiale (assessore) se vieni a conoscenza di fatti che costituiscono reato hai l’obbligo di riferirne all’autorità giudiziaria. Ritengo tuttavia che a prescindere da ogni obbligo giuridico, ogni cittadino e, a maggior ragione chi ambisca a governare la città, debba sentire l’obbligo morale di denunciare questi abusi. Il sindaco dovrebbe incarnare il cittadino modello e, a mio avviso, non si è tali se non ci si oppone con tutta la propria forza a chi corrompe la democrazia. Un esposto all’autorità giudiziaria è il minimo che tu possa fare. Sono disponibile ad accompagnarti alla Procura della Repubblica, perché questa è una battaglia per la democrazia e non può essere sottovalutata. Usciti dalla Procura della Repubblica, riprenderemo la nostra separata campagna elettorale, nel rispetto delle regole e con lealtà”.

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