L’ex segretario particolare di Mario Oliverio, un amico, un ingegnere e un ex consigliere regionale sono i protagonisti di due intercettazioni, confluite agli atti dell’inchiesta della Dda di Catanzaro, nome in codice Glicine, che mira a smascherare ancora una volta gli intrecci più oscuri tra ‘ndrangheta, politica e imprenditoria lungo il binario che collega Crotone a Catanzaro. Il 22 febbraio 2018, gli investigatori spiano un dialogo tra Giancarlo Devona e un suo amico, un colloquio sulle elezioni elettorali. “.. Se avevo i soldi.. venivo eletto… mettevo una persona ogni paese.. 1000 paesi.. una persona a paese che faceva il coordinatore… gli davo 500 euro o 1000 euro”.
“Gli è andata bene che è morto Toro Seduto, che se parlava…”
“Gli è andata bene che è morto Toro Seduto, che se parlava…”
L’interlocutore risponde a Devona, rimarcando la barca di soldi da impiegare per raggiungere questo obiettivo: “ ci vogliono 100mila euro sai … e chi cazzo li prende… non li tiene neanche Mario Oliverio”. Devona fa il nome di un politico che avrebbe utilizzato questa tecnica alle elezioni regionali del 2014. “Lui lo ha fatto …una persona a paese… ed era consigliere regionale…poi è andato dagli zingari… gli è andata bene che lo hanno ammazzato a questo”. Devona parla dell’ex capo degli zingari, Domenico Bevilacqua, più noto come Toro seduto, capo storico della comunità rom nel quartiere Aranceto di Catanzaro, destinatario di un agguato il 4 giugno 2015, in seguito al quale è morto. “Toro seduto… da mò che lo hanno ammazzato! Dopo 4 mesi dalle votazioni”. Il suo amico effettua una ricerca su internet informandosi su questo omicidio, mentre Devona ripete: “gli è andata bene al consigliere regionale.. che se parlava (Toro seduto ndr) questo era rovinato…. ogni… 1 ogni 2 voti usciva… quasi… 1 ogni 2.. nemmeno il candidato…. nemmeno quando c’è stato Megna all’epoca … che lo hanno votato pure loro… ha preso tutti questi voti”. Sempre il 22 febbraio 2018 veniva spiata una nuova conversazione tra Devona e un ingegnere.
“Mi faccio 15 giorni, esco e me ne vado”
I due si scambiano alcune battute sul voto di scambio e l’ingegnere pensando ad un eventuale ascolto della conversazione da parte delle Forze dell’ordine, in modo un po’ ironico afferma: “… ti ripeto che il voto di scambio… mi coinvolgono anche me… che sono con te sulla macchina.. appunto io non c’entro niente… io non so un cazzo.. se qualcuno sente”. Devona utilizzando lo stesso tono del professionista replica: “l’ingegnere non c’entra nulla!… se mi devo fare 15 giorni me li faccio io… perché male che va sono 15 giorni.. e sempre 15 giorni si devono fare… sono usciti tutti!… Mi faccio 15 giorni dopodichè (batte le mani ndr) esco e me ne vado .. e mi lego sotto la casa di quello che mi ha fatto il danno e mi… e faccio lo sciopero della fame.. perché se devono arrestare me.. devono arrestare tutti i calabresi”. Con il senno del poi c’era poco da ironizzare: Devona è stato arrestato nell’operazione Glicine, destinatario di una misura cautelare agli arresti domiciliari.
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