Vuole vaccinarsi ma il padre è contrario: il giudice dà ragione alla ragazza

L'opposizione del padre "non appare fondata su basi scientifiche", oltre a essere "in contrasto con le interpretazioni più veritiere e credibili formulate dalla comunità scientifica"
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Una ragazza adolescente vuole vaccinarsi contro il Covid. Il padre è contrario: il caso approda in tribunale e il giudice dà il via libera al vaccino per la giovane. La vicenda è andata in scena nel Tribunale di Busto Arsizio in una giornata chiusa dall’ordinanza emessa dal giudice. In aula, la ragazza minorenne non era presente: per lei ha preso la parola un avvocato, curatore speciale, che ha esposto la posizione della giovane.

Decisiva anche la documentazione prodotta dalla mamma

Decisiva anche la documentazione prodotta dalla mamma

A sostegno della ragazza, anche la documentazione prodotta dalla mamma. In particolare, è stata messa agli atti la certificazione firmata da un medico che ha attestato l’assenza di patologie che potrebbero essere considerate come controindicazioni. L’ordinanza ha evidenziato che “l’opposizione del padre non appare fondata su basi scientifiche e comunque è in contrasto con le interpretazioni più veritiere e credibili formulate dalla comunità scientifica e prese a base dell’attuale normativa in materia di protezione dal covid”.

Le motivazioni del giudice

In sostanza, il giudice ha considerato come punto di riferimento le indicazioni fornite dalla scienza e le informazioni diffuse dalle autorità sanitarie, escludendo teorie e posizioni sostenute e condivise in contesti esterni ed estranei alla comunità scientifica. Nel provvedimento del giudice, inoltre, si fa riferimento al recente varo del Super green pass che, da lunedì 6 dicembre, prevede regole speciali per arginare il contagio da coronavirus.

“E’ significativo che da ieri sia entrata in vigore una normativa più penalizzante per i soggetti non vaccinati”, scrive il giudice. Risultato? “Preso atto della chiara volontà della minore espressa tramite il curatore speciale di vaccinarsi”, il giudice ha disposto l’affido condiviso tra i genitori “con facoltà alla madre di operare in via esclusiva le scelte di carattere sanitario, per cui” la ragazza “potrà come richiesto dalla madre e dalla stessa figlia vaccinarsi con il vaccino anti-coronavirus”.

“‘Premiata’ la scelta del minore”

“La decisione si inserisce nel quadro degli orientamenti che ‘premiano’ la scelta del minore e su questa scorta delegano il genitore che appoggia il minore a prendere le decisioni sulla salute. Solo su questa voce, ed è importante sottolinearlo, viene limitata la responsabilità genitoriale del genitore dissenziente”, sottolinea l’avvocato Fabrizio Tronca, che fa parte della piattaforma AvvocatoAccanto.com, facendo riferimento tra l’altro a recenti decisioni assunte da giudici a Milano e a Parma. “Evidenzierei poi in generale -prosegue all’Adnkronos- la tendenza univoca dei Tribunali di apprezzare e valorizzare l’ascolto del minore, in linea con quello che è da tempo un principio riconosciuto”. (Adnkronos)

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