Wanda Ferro: “La solidarietà a Gratteri si trasformi in impegno concreto in Parlamento”

Il deputato di Fdi: "Mi auguro che la rinnovata sensibilità verso la lotta alla mafia si trasformi in una reale scelta di campo"
wanda ferro

“Le manifestazioni di solidarietà che da ogni settore della politica sono state rivolte al procuratore Nicola Gratteri, ancora una volta esposto alla grave minaccia di un attentato da parte della ‘ndrangheta, non si limiti alle doverose parole di vicinanza, ma si trasformi in un impegno concreto in Parlamento nella lotta alle mafie”. E’ quanto afferma il segretario della Commissione parlamentare antimafia Wanda Ferro.

“Il modo più efficace e credibile di sostenere il lavoro del procuratore Gratteri – sostiene il deputato di Fdi – è quello di sostenerne le coraggiose prese di posizione volte a rafforzare la risposta dello Stato alla criminalità organizzata. Finora abbiamo registrato soltanto un arretramento da parte dello Stato nel contrasto alle mafie, a partire dal tema dell’improcedibilità introdotto con la riforma Cartabia, che rischia di mandare al macero migliaia di processi, fino all’abolizione dell’ergastolo ostativo, che smantella l’impianto legislativo antimafia voluto da Giovanni Falcone. La notizia portata alla luce dall’Fbi di un nuovo progetto di attentato con un ordigno azionato da un telecomando – dopo il pericoloso tentativo sventato nel 2020 – dimostra che la criminalità organizzata vede nel lavoro del procuratore Gratteri un pericolo concreto”.

“Il modo più efficace e credibile di sostenere il lavoro del procuratore Gratteri – sostiene il deputato di Fdi – è quello di sostenerne le coraggiose prese di posizione volte a rafforzare la risposta dello Stato alla criminalità organizzata. Finora abbiamo registrato soltanto un arretramento da parte dello Stato nel contrasto alle mafie, a partire dal tema dell’improcedibilità introdotto con la riforma Cartabia, che rischia di mandare al macero migliaia di processi, fino all’abolizione dell’ergastolo ostativo, che smantella l’impianto legislativo antimafia voluto da Giovanni Falcone. La notizia portata alla luce dall’Fbi di un nuovo progetto di attentato con un ordigno azionato da un telecomando – dopo il pericoloso tentativo sventato nel 2020 – dimostra che la criminalità organizzata vede nel lavoro del procuratore Gratteri un pericolo concreto”.

“Per questo – prosegue – avrebbe avuto un importante valore anche simbolico che il plenum Csm avesse scelto di affidare ad un magistrato tanto esposto nella lotta alla criminalità organizzata, impegnato in indagini delicate e processi epocali e che gode della grande fiducia degli organismi investigativi nazionali e internazionali, il compito di guidare la Direzione nazionale antimafia, anche per dare un segnale di vicinanza istituzionale anziché di isolamento e di sostanziale delegittimazione del suo lavoro. Evidentemente il procuratore Gratteri ha pagato, per usare le parole del consigliere Ardita, la sua piena indipendenza dal potere politico e la sua estraneità alle patologie consolidate del sistema correntizio del governo della magistratura. Mi auguro – conclude – che la vicinanza a Gratteri e la rinnovata sensibilità che le forze politiche stanno manifestando in queste ore verso la lotta alla mafia si trasformino in una reale scelta di campo”.

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