Inizio dell’estate e zona bianca. Una data che i calabresi sicuramente ricorderanno. Oggi è il primo giorno di allentamento delle severe restrizioni che da oltre un anno hanno modificato radicalmente il nostro modo di vivere ma, sono state necessarie al contenimento della pandemia da Coronavirus. Da questa sera non ci sarà più il coprifuoco e le uniche misure di contenimento a restare in vigore saranno la mascherina e il distanziamento fisico. La gente ha voglia di uscire, di vedere gli amici, di mangiare una pizza in un locale, fare sport, andare al parco ma allo stesso non dimentica che il virus non è scomparso e la zona bianca non è un “liberi tutti”, ma una opportunità per riprendersi un po’ di vita e far risalire l’economia affossata da questi mesi di chiusura.
Voglia di ripartenza
Voglia di ripartenza
Il settore della ristorazione è stato quello tra i più colpiti della pandemia, come tutto il settore dei servizi: continue chiusure, severe limitazioni hanno fatto crollare il fatturato in molti casi anche dell’80%. I gestori dei locali hanno dovuto fare i conti che con poche risorse, cassa integrazione ritardatarie ma bollette e tasse sempre puntuali. Nonostante questo c’è la voglia di guardare avanti, di lasciarsi alle spalle questo periodo buio e guardare avanti, alla stagione estiva che potrebbe essere quella della svolta. “Abbiamo subito tantissime restrizioni – dicono gli imprenditori del settore ristorazione – ma siamo pronti a ricominciare. Ce la stiamo mettendo tutta. Ma dobbiamo anche usare il buon senso, dobbiamo rispettare le regole perché il virus è ancora qui tra noi. Come per ogni cosa se ci lasciamo andare c’è il rischio di sbagliare e che il contagio torni a risalire anche in virtù delle nuove varianti. Sono comunque fiducioso, i vaccini ci sono e spero nel meglio”. “Stiamo lavorando di più, abbiamo la possibilità di usare il locale nella sua interezza e offrire più servizi ai clienti. Non posso lamentarmi di come la gente sta reagendo. Spero che la riapertura sia duratura e che a settembre non si ricada nell’incubo”.
“Nulla è come prima ma ci adattiamo”
Dall’altro lato abbiamo i consumatori, finalmente liberi di prendere un caffè, scambiare due chiacchiere senza guardare l’orologio. “Penso che a livello psicologico la zona bianca fosse necessaria visto quello che abbiamo passato e le chiusure a singhiozzo. Negli paesi l’aspetto psicologico è stato sicuramente tenuto in maggiore considerazione e non banalizzato puntando tutto sull’economia. Siamo esausti ed è inutile dare delle colpe, dobbiamo tornare ad essere una società coesa. Nulla tornerà mai più come prima ma per fortuna l’essere umano si adatta”. (dam.riv.)