Zona rossa, Spirlì ascolta i manifestanti e scarica le responsabilità al Governo (VIDEO)

di Bruno Mirante – Gli oltre ottanta milioni di euro destinati dal Governo alla Regione Calabria per affrontare l’emergenza Coronavirus? “Sono stati messi a disposizione del commissario della Sanità calabrese, Saverio Cotticelli, lo scorso marzo. L’ex generale dei carabinieri avrebbe chiesto autorizzazioni ministeriali per spendere tali risorse che, evidentemente, non sono arrivate”.

E’ quanto hanno riferito i rappresentanti delle categorie produttive che sono stati accolti dal presidente facente funzioni Nino Spirlì dopo aver inscenato una protesta nel piazzale della sede della Regione Calabria, a Catanzaro. La protesta, seppur molto animata, è stata pacifica e in un primo momento Spirlì ha raggiunto i manifestanti in piazza per enunciare ai cittadini presenti (circa 200) le azioni intraprese dalla Giunta regionale dopo la duplice scelta del Governo di prorogare ed estendere il commissariamento della sanità regionale e di classificare la Calabria tra le regioni di area “rossa”.

E’ quanto hanno riferito i rappresentanti delle categorie produttive che sono stati accolti dal presidente facente funzioni Nino Spirlì dopo aver inscenato una protesta nel piazzale della sede della Regione Calabria, a Catanzaro. La protesta, seppur molto animata, è stata pacifica e in un primo momento Spirlì ha raggiunto i manifestanti in piazza per enunciare ai cittadini presenti (circa 200) le azioni intraprese dalla Giunta regionale dopo la duplice scelta del Governo di prorogare ed estendere il commissariamento della sanità regionale e di classificare la Calabria tra le regioni di area “rossa”.

“Impugneremo la nuova ordinanza del ministro della Salute che istituisce la zona rossa in Calabria. Questa regione non merita un isolamento che rischia di esserle fatale” – ha affermato il presidente facente funzioni che ha annunciato un ricorso contro il provvedimento firmato ieri sera dal ministro Roberto Speranza.​ Altre regioni, con dati peggiori dei nostri –  ha spiegato ancora il presidente facente funzioni della Regione – sono state  inserite nella zona arancione e hanno evitato – e ne sono felice – la chiusura. Non si comprendono, perciò, i criteri scientifici in base ai quali il Governo ha deciso la “vita” o la “morte” di un territorio. Perché è di questo che si tratta: un nuovo lockdown rischia di annichilire in modo definitivo una regione come la Calabria. Nessuno nega le ataviche difficoltà del nostro sistema sanitario, ma, in queste ultime settimane, la Regione – attraverso misure differenziate e restrizioni mirate – è riuscita a limitare i danni e a tenere la curva epidemiologica sotto controllo”.

La contestazioni e l’intervento di Rauti

L’intervento di Spirlì, tuttavia, è stato contestato dai manifestanti al punto da spingere il presidente a ritirarsi nel Palazzo. A provare a calmare gli animi dei contestatori è arrivato uno dei massimi rappresentanti della Lega in Calabria (ma che in regione non ha alcun ruolo), il  vice responsabile nazionale degli Enti locali per il partito di Salvini, Walter Rauti. Quest’ultimo ha trattato con i rappresentanti delle associazioni per arrivare a un incontro ristretto con il presidente Spirlì. Al termine del confronto, almeno secondo quanto riferito dai rappresentanti delle associazioni presenti,  oltre ad aver ribadito la volontà di  impugnare “l’ordinanza Speranza” Spirlì si sarebbe soffermato sui ritardi nell’utilizzo delle risorse governative per la Calabria. E ancora una volta si è assistito a un rimpallo delle responsabilità, della serie: “Io sono diventato presidente da poco a causa di un tragico evento, le responsabilità di eventuali ritardi non è mia ma del Governo (e del Commissario)”.

Poco dopo il presidente facente funzioni ha diffuso una nota con la quale ha espresso solidarietà alle categorie produttive calabresi, incontrati stamani in Cittadella: “Siamo insieme a voi in questa battaglia per la libertà, consapevoli di aver fatto, fin dal mese di marzo, tutto quanto era nelle nostre possibilità per sostenere un comparto, quello sanitario, sul quale non abbiamo alcun potere”. “Fin dallo scorso marzo, con il presidente Santelli – ha detto Spirlì –, abbiamo investito circa 8 milioni di euro per la remunerazione del lavoro del personale del Ssr e altri 3,2 per le assunzioni degli infermieri scolastici e di altro personale delle professioni sanitarie. Le aziende, inoltre, sono state autorizzate ad assumere personale per circa 18 milioni. Altri 15 milioni risultano già spesi per l’acquisto di tamponi, dispositivi di protezione individuale e apparecchiature. Attualmente, abbiamo una percentuale del 6% dei posti di terapia intensiva occupati. Queste cifre, nel loro complesso, ci dicono quanto sia ingiustificata la decisione del Governo, che impugneremo davanti al Tar del Lazio”.

“Non dimentichiamo le imprese”

“Non ci siamo dimenticati delle imprese, del commercio, dell’artigianato e del mondo dello spettacolo», ha aggiunto ancora Spirlì, che ricorda come per le categorie produttive sia stato ripartito «un residuo di 40 milioni di euro di ristoro, che arriveranno prima di Natale, mentre, per il settore dello spettacolo, abbiamo portato i fondi da 350 a 950mila euro in una settimana, consentendo la programmazione di diverse produzioni teatrali”.
“Ho cercato in tutti i modi – ha spiegato ancora – di far capire al Governo che l’idea di chiuderci sarebbe stato un grave errore, non giustificato dai dati e tutto a scapito delle piccole e medie imprese che operano nella nostra regione. Inoltre, il commissario straordinario per l’emergenza covid, Arcuri, non ha ancora illustrato il piano di interventi alla Regione”. “Noi – ha concluso Spirlì – siamo al vostro fianco 24 ore al giorno e condividiamo le vostre ansie, vittime come voi di una decisione ingiusta e punitiva”.

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