Il commissario straordinario dell’azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio e dell’azienda ospedaliera universitaria Mater Domini, Giuseppe Zuccatelli, ha voluto replicare al presidente dell’ordine degli Avvocati di Catanzaro, Antonello Talerico, che si domandava come mai il commissario una volta scoperta la sua positività al coronavirus ha lasciato la Calabria, e per quale motivo si sarebbe sottoposto al tampone, essendo asintomatico.
“Apprendo – afferma Zuccatelli – con stupore e con profondo rammarico alla stampa le riflessioni del presidente dell’ordine degli avvocati di Catanzaro, Antonello Talerico che, al confronto etico e costruttivo tra istituzioni in una fase di drammatica emergenza sanitaria, preferisce l’attacco sgarbato e sterile. Mi impone, dunque, un chiarimento anche se ciò comporta una inopportuna interferenza con la mia sfera privata e familiare, da cui però non mi sottrarrò se almeno questo potrà servire a ristabilire la verità e a riportare equilibrio e onestà nel dibattito pubblico. Ho appreso di essere positivo al Covid 19 giovedì mattina, mentre mi trovavo a Catanzaro per assolvere alle funzioni di commissario straordinario dell’azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio e dell’azienda universitaria Mater Domini. Mi sono sottoposto a tampone solo dopo aver appreso, all’alba di giovedì, della positività di mia moglie”. “Da allora – dice ancora Zuccatelli – sono rimasto in quarantena nella struttura alberghiera dove abitualmente alloggio quando mi trovo in città. Non corrisponde al vero, dunque, quanto implicitamente lasciato intendere dal presidente dell’ordine degli Avvocati di Catanzaro. Nel pomeriggio a mie spese ho lasciato la struttura alberghiera per trascorrere il periodo di quarantena nella mia abitazione di Cesena, assieme alla mia famiglia. Certo che una simile decisione avrebbe consentito di limitare un potenziale contagio all’interno della struttura alberghiera che alberghiera che in quel momento mi ospitava. In piena sicurezza e a bordo di un’ambulanza privata a ciò preposta ho quindi lasciato l’alloggio per fare ritorno alla mia abitazione. Ritengo, infine, – conclude – perfino superfluo controbattere all’insinuazione secondo cui avrei lasciato la Calabria per sottopormi a più efficienti cure nella mia regione d’origine dal momento che sono totalmente asintomatico e non necessito allo stato di ricovero. Del resto, anche il mio quotidiano impegno al servizio delle due aziende che mi onoro di dirigere, testimoniano l’esatto contrario”
“Apprendo – afferma Zuccatelli – con stupore e con profondo rammarico alla stampa le riflessioni del presidente dell’ordine degli avvocati di Catanzaro, Antonello Talerico che, al confronto etico e costruttivo tra istituzioni in una fase di drammatica emergenza sanitaria, preferisce l’attacco sgarbato e sterile. Mi impone, dunque, un chiarimento anche se ciò comporta una inopportuna interferenza con la mia sfera privata e familiare, da cui però non mi sottrarrò se almeno questo potrà servire a ristabilire la verità e a riportare equilibrio e onestà nel dibattito pubblico. Ho appreso di essere positivo al Covid 19 giovedì mattina, mentre mi trovavo a Catanzaro per assolvere alle funzioni di commissario straordinario dell’azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio e dell’azienda universitaria Mater Domini. Mi sono sottoposto a tampone solo dopo aver appreso, all’alba di giovedì, della positività di mia moglie”. “Da allora – dice ancora Zuccatelli – sono rimasto in quarantena nella struttura alberghiera dove abitualmente alloggio quando mi trovo in città. Non corrisponde al vero, dunque, quanto implicitamente lasciato intendere dal presidente dell’ordine degli Avvocati di Catanzaro. Nel pomeriggio a mie spese ho lasciato la struttura alberghiera per trascorrere il periodo di quarantena nella mia abitazione di Cesena, assieme alla mia famiglia. Certo che una simile decisione avrebbe consentito di limitare un potenziale contagio all’interno della struttura alberghiera che alberghiera che in quel momento mi ospitava. In piena sicurezza e a bordo di un’ambulanza privata a ciò preposta ho quindi lasciato l’alloggio per fare ritorno alla mia abitazione. Ritengo, infine, – conclude – perfino superfluo controbattere all’insinuazione secondo cui avrei lasciato la Calabria per sottopormi a più efficienti cure nella mia regione d’origine dal momento che sono totalmente asintomatico e non necessito allo stato di ricovero. Del resto, anche il mio quotidiano impegno al servizio delle due aziende che mi onoro di dirigere, testimoniano l’esatto contrario”
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