Mascariare in siciliano significa tingere con il carbone e lasciare un segno indelebile, in una parola: calunniare. Nel caso di “Mascaria” – film tv in onda giovedì 23 maggio in prima serata su Rai 1, in occasione della Giornata della Legalità – il segno del sospetto finirà per annientare Pietro Ferrara (Fabrizio Ferracane) il quale, a seguito di una sua denuncia, viene delegittimato moralmente dai suoi avversari subendo per questo l’abbandono sociale, economico e istituzionale.
Un vibonese tra gli attori protagonisti
Un vibonese tra gli attori protagonisti
Tra gli attori protagonisti del film c’è anche Costantino Comito, 52 anni, nato a Magenta in provincia di Milano ma a tutti gli effetti vibonese come tutta la sua famiglia. Al suo venticinquesimo film per il cinema, ha esordito nel 2009 in “E’ tempo di cambiare” con Tony Sperandeo, ha lavorato con attori di fama internazionale con Giancarlo Giannini e registi del calibro di Mimmo Calopresti (Aspromonte e I Versace), ha recitato in “Anime Nere” di Francesco Nunzi e “Il Vuoto” di Giovanni Carpanzano. Per la tv è comparso, tra gli altri, in “Don Matteo 13”, “Zero Zero Zero di Stefano Sollima, “L’ultimo padrino” con Michele Placido per la regia di Marco Risi. Protagonista a teatro e nei cortometraggi, Comito è un attore in grande ascesa nel cinema italiano e “Mascaria” è destinato a regalargli ulteriore notorietà nel panorama nazionale. Nel film diretto da Isabella Leoni e coprotagonista. Interpreta infatti il ruolo di Gaetano Rizzo, il capomafia. “Per interpretarlo ha perso 15 chili e un sacco di capelli”, rivela Costantino che lo scorso aprile ha ricoperto il ruolo di Gesù nell’Opera Sacra rimessa in scena dopo tantissimi anni nella sua città, Vibo Valentia.
La trama del film
Pietro Ferrara è un costruttore siciliano costretto a pagare il pizzo per poter lavorare. Un giorno, però, si fa coraggio e denuncia. È una rivoluzione: i mafiosi che lo vessavano vengono arrestati e, per la prima volta, vengono condannati a molti anni di prigione. Schivo e riservato, Pietro diventa il volto di questa clamorosa vittoria. La vendetta dei mafiosi non tarda ad arrivare e prende forma nel modo più subdolo. Gaetano Rizzo (Costantino Comito), il capomafia che per anni aveva taglieggiato Pietro pur conoscendolo da quando erano ragazzini, lo accusa pubblicamente di essere stato suo socio in affari. Sono solo fandonie, puro fango, ma ormai Pietro è mascariato (calunniato) e, incredibilmente, viene rinviato a giudizio per associazione mafiosa. Da accusatore diventa imputato. E per questo deve difendersi, resistere: per sé, per i suoi dipendenti e soprattutto per la sua amata famiglia. Al fianco di Pietro c’è l’avvocato Baldani (Fortunato Cerlino), esperto in processi di mafia, che sarà costretto a ridefinire continuamente la propria strategia difensiva, diventando una fonte di supporto per il suo cliente che va al di là del rapporto professionale. Ma, inevitabilmente, le difficoltà di Pietro si ripercuotono sulla vita della sua famiglia. La moglie Mimma (Manuela Ventura) è una donna innamorata e premurosa, ma anche forte e lungimirante. La roccia alla quale tutti si aggrappano. Mimma coltiva il sogno di trasferirsi in un’altra regione per costruire una vita diversa per i loro tre figli. Riccardo (Christian Roberto), il maggiore, è quello che più si scontra con il padre soprattutto quando Pietro, preoccupato dalla possibilità di ritorsioni da parte della mafia dopo la denuncia, tende a limitare la sua libertà di movimento. Riccardo ha un carattere ribelle e vive una vita serena senza sapere nulla dei guai di suo padre, ma un giorno scoprirà la verità e, da ragazzo sensibile qual è, si schiererà dalla parte di Pietro. Al punto che, diventato adulto, sarà lui a prendere in mano l’azienda di suo padre, cercando di tenerla a galla nonostante gli ostacoli che il sistema giudiziario pone sul loro cammino. Primo fra tutti, l’esclusione dalla white list, con la conseguente impossibilità di lavorare negli appalti pubblici, in quanto Pietro è coinvolto in un procedimento giudiziario per mafia. Proprio lui, che per combattere la mafia ha messo in pericolo l’azienda, la sua vita e persino la famiglia, si vede negare l’accesso al lavoro.
Una storia vera
“Mascaria”, liberamente ispirato a una storia vera, è una coproduzione Rai Fiction-Red Film, prodotto da Mario Rossini, regia di Isabella Leoni, soggetto di Maura Nuccetelli e Giancarlo Germino, sceneggiatura di Maura Nuccetelli e Giancarlo Germino con la collaborazione di Giovanni Filippetto. Con Fabrizio Ferracane, Manuela Ventura, Christian Roberto, Flavia Orecchio, Costantino Comito, Andrea Tidona, Gaetano Aronica e con Fortunato Cerlino.