Salvini è “contento” della giunta Occhiuto: “Spirlì? Non siamo affezionati alle targhette”

Il leader della Lega incontra i suoi a Catanzaro (presenti Spirlì, Minasi, Mancuso e i consiglieri eletti) e ringrazia l’ex ff “per quello che ha fatto per la Calabria”. Poi attacca Lamorgese e fa “pace” con Ghali

La Lega è stata al vertice della Regione per un anno e ha perso oltre 30mila voti rispetto alle Regionali precedenti, lo stesso ex facente funzioni Nino Spirlì è stato escluso dalle scelte del neo presidente Roberto Occhiuto, ma Matteo Salvini si dice comunque “contento” della nuova giunta regionale. Il leader della Lega è tornato oggi a Catanzaro per incontrare i suoi (presenti Spirlì, Minasi, Mancuso e i consiglieri eletti), “ringraziare i calabresi” e la “squadra” del Carroccio che, dice, “raddoppia”, perché prima aveva una sola persona “mentre ora sono in due a ricoprire ruoli importantissimi”.

I ruoli di Minasi e Mancuso

I ruoli di Minasi e Mancuso

Il riferimento è all’assessore alle Politiche sociali Tilde Minasi – “tema a cui tengo particolarmente” – e al probabile presidente del consiglio regionale Filippo Mancuso, un “uomo d’esperienza” che secondo Salvini è “apprezzato da tutti”, la cui elezione alla guida dell’assemblea di Palazzo Campanella può essere vista come “non di partito ma di garanzia ma per l’intero consiglio regionale, visto che in passato quella carica ha comportato qualche problema per i suoi predecessori”.

Il ripescaggio di Spirlì

Insomma la Lega calabrese è “motivata e guarda avanti”, e pazienza se quello che fino a ieri era il suo uomo di punta è stato tenuto fuori dal ticket annunciato in pompa magna prima delle elezioni e probabilmente finito nel mirino, oltre che di Occhiuto, degli stessi esponenti del suo partito. A chi gli chiede se sia dispiaciuto per la mancata nomina di Spirlì alla Vicepresidenza Salvini risponde: “Non finirò mai di ringraziarlo per quello che ha fatto per la Calabria. Avrà un ruolo determinate sia qui che a livello nazionale. So che su Nino posso contare e gli chiederò una mano. Poi noi non siamo affezionati alle targhette, non so nemmeno chi è o chi sarà vicepresidente, abbiamo una delega importante in Giunta”.

Dalle critiche a Lamorgese alla pace con Ghali

Prima di chiudersi in una riunione che si annuncia non semplice con i suoi luogotenenti locali nella sede regionale a Catanzaro, a Salvini resta il tempo per ribadire le sue posizioni sul Reddito di cittadinanza – “altri 9mila indagati per truffa… può essere un contributo a chi non può lavorare ma bisogna tagliare i furbetti” –, sugli interventi fiscali nella manovra – “alzare la Flat tax a 100mila euro di fatturato e togliere l’Irap alle partite Iva di persone fisiche” – e sul Viminale a guida Lamorgese: “Più che vietare i cortei preferirei un ministro che vietasse gli sbarchi”. E c’è spazio anche per un siparietto con un inviato de Le Iene sull’episodio con Ghali a San Siro: finisce con Salvini che indossa una maglietta della Tunisia firmata dal cantante e che pronuncia un messaggio di pace in arabo.

s. pel.

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