Comunali Catanzaro, il candidato sindaco Donato: “Nel rush finale di Abramo azioni di potere censurabili”

"Avevo sollecitato il sindaco Abramo ad evitare in questo momento procedure di reclutamento su decisioni dell’amministrazione sulle figure dirigenziali"
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“La gestione della macchina comunale nel periodo conclusivo del mandato di Sergio Abramo si caratterizza, – afferma in candidato sindaco Donato – sempre più, per l’adozione di determinazioni dubbie e intempestive sul piano dell’opportunità politico-amministrativa e, forse anche sul piano della legittimità. L’ultima in ordine di tempo riguarda una determina del settore Personale di Palazzo De Nobili che ha di fatto esteso di un biennio il mandato del Dirigente del settore Ambiente, che dunque proseguirà nelle sua attività anche durante parte della prossima consiliatura, ma il cui mandato, in origine, era vincolato alla durata del governo Abramo. Il dirigente in questione, aveva firmato il primo contratto con decorrenza luglio 2021, a seguito di un avviso in cui veniva precisato che, ai sensi dell’articolo 110 del Tuel, il contratto con il Comune avesse una “durata non superiore al mandato elettivo del sindaco in carica e comunque non oltre 90 giorni dall’insediamento del Sindaco neoeletto””.

Le denuncia di Donato

Le denuncia di Donato

“Tuttavia, secondo quanto emerge dalla determinazione dirigenziale, lo stesso dirigente a dicembre 2021 – denuncia Donato – ha chiesto una revisione di tale termine, richiamando non più il Tuel ma il Testo unico sul pubblico impiego che al comma 2 dell’articolo 19 spiega come il termine degli incarichi dirigenziali “non può essere inferiore a tre anni né eccedere il termine di cinque anni”. Un’interpretazione, che pare aver “convinto” il settore Personale e che ha di fatto aperto la strada ad un prolungamento dell’incarico fiduciario originario che dovrebbe protrarsi anche nella prossima consiliatura. Va sottolineato come la procedura di evidenza pubblica prevedeva come termine massimo di durata dell’incarico quello della conclusione del mandato del Sindaco e che, una diversa indicazione sulla durata, avrebbe sicuramente ampliato la platea dei potenziali aspiranti Dirigenti. Si tratta, bene inteso, di una proroga alla quale il Dirigente aveva diritto. E tuttavia la procedura genera un dubbio grave di illegittimità. Nello stesso periodo di maggio 2021, il Comune ha infatti bandito un’altra procedura per il conferimento dell’incarico di Dirigente tecnico, nella quale il termine del mandato è stato fissato in tre anni, come previsto dalla legge. Sicché era ben noto all’Amministrazione comunale che il termine per il conferimento degli incarichi di Dirigente deve essere minimo di tre anni”.

“Avevo sollecitato a evitare di procedere al reclutamento di nuovi dirigenti”

“Nel caso del Bando per l’incarico di Dirigente del Settore Ambiente – ricorda Donato – il termine previsto è stato invece di un anno [sino alla scadenza del mandato del Sindaco]. Ora il Sindaco Abramo “scopre” che la disciplina vigente – la stessa disciplina che nello stesso mese di maggio 2021 gli era nota per il bando di Dirigente tecnico – impone un termine minimo di tre anni. Tale modo di procedere viola le norme concorrenziali, poiché la fissazione di un termine diverso da quello previsto dalla legge può indurre i potenziali candidati a decidere di partecipare o di non partecipare alla procedura. Nei giorni scorsi ho sollecitato il sindaco Abramo di evitare procedure di reclutamento e decisioni dell’amministrazione su figure dirigenziali dell’amministrazione durante la fase conclusiva dell’attuale consiliatura, al fine di evitare che si possa ingenerare nell’opinione pubblica il sospetto che si intenda porre una pesante ipoteca sul futuro della città. Ciononostante l’amministrazione sembra poco orientata a regole di trasparenza ed imparzialità che presidiano l’accesso all’impiego nelle pubbliche amministrazioni e, più in generale, il buon funzionamento delle stesse, ponendo in essere sino alla fine azioni di “potere” fortemente censurabili”.

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