Il Viagra riduce il rischio di Alzheimer fino al 50%: lo studio

A sostenerlo è una nuova ricerca condotta dalla Cleveland Clinic che ha indicato il sildenafil come potenziale farmaco per il trattamento del morbo
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Il Viagra potrebbe aiutare il trattamento dell’Alzheimer. A sostenerlo è una nuova ricerca condotta dalla Cleveland Clinic che ha indicato il sildenafil come potenziale farmaco per il trattamento del morbo. Il sildenafil è il composto principale presente nei farmaci che si usano per trattare la disfunzione erettile e l’ipertensione arteriosa polmonare.

Lo studio ha fornito prove derivanti da modelli computazionali, dati sulle richieste di risarcimento assicurativo e osservazioni sulle cellule cerebrali dei pazienti affetti dalla malattia. È la Food and Drug Administration, ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, dipendente dal Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti d’America, ad aver approvato l’uso del farmaco nella ricerca contro la malattia.

Lo studio ha fornito prove derivanti da modelli computazionali, dati sulle richieste di risarcimento assicurativo e osservazioni sulle cellule cerebrali dei pazienti affetti dalla malattia. È la Food and Drug Administration, ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, dipendente dal Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti d’America, ad aver approvato l’uso del farmaco nella ricerca contro la malattia.

La ricerca

Nel nuovo studio, il dottor Cheng, direttore del Cleveland Clinic Genome Center, e il suo team hanno analizzato i dati presenti nei database assicurativi dei pazienti. In questo modo hanno rilevato l’incidenza dell’Alzheimer tra i pazienti che assumevano citrato di sildenafil e quelli che non l’assumevano. Così hanno constatato una riduzione del 30-54% nelle diagnosi di malattia di Alzheimer tra i pazienti che hanno assunto sildenafil rispetto a coloro che non lo hanno fatto, tenuto conto anche dei vari possibili fattori confondenti come età, il livello socioeconomico, gli anni di studio.

Nelle cellule cerebrali dei pazienti affetti da Alzheimer, i ricercatori hanno anche dimostrato che il sildenafil abbassa i livelli di proteine tau neurotossiche, che sono note per essere associate alla malattia di Alzheimer quando si accumulano. I neuroni trattati con sildenafil, inoltre, esprimevano geni legati alla crescita cellulare, al miglioramento della funzione cerebrale, alla riduzione dell’infiammazione e ad altri processi noti per la protezione contro la degenerazione neurale associata al morbo di Alzheimer.

I risultati

“I nostri risultati forniscono ulteriore peso al riutilizzo di questo farmaco esistente approvato dalla FDA come nuovo trattamento per l’Alzheimer, che ha un grande bisogno di nuove terapie – ha affermato Feixiong Cheng, il dottore che ha guidato la ricerca – Abbiamo utilizzato l’intelligenza artificiale per integrare i dati provenienti da più ambiti, che indicavano tutti il potenziale del sildenafil contro questa devastante malattia neurologica”.

Pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease, lo studio si basa sulle precedenti scoperte dei ricercatori del 2021 che utilizzavano modelli computazionali per identificare inizialmente il sildenafil come un promettente candidato farmacologico per aiutare a prevenire e curare la malattia di Alzheimer.

“Dopo aver integrato questa grande quantità di dati a livello computazionale, è gratificante vedere gli effetti del sildenafil sui neuroni umani e i risultati sui pazienti nel mondo reale – ha affermato il dottor Cheng -. Riteniamo che i nostri risultati forniscano le prove necessarie per gli studi clinici per esaminare ulteriormente la potenziale efficacia del sildenafil nei pazienti con malattia di Alzheimer”. (Adnkronos)

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