L’INTERVISTA | Talerico a C7: “Mangialavori non è un leader e senza Tallini la destra si è dissolta”

Il ricorso vinto contro la Fedele, quello perso con Comito, i rapporti con Calenda e Mastella, quelli con Fiorita e Donato: video-intervista a 360 gradi ad Antonello Talerico

di Mimmo Famularo – “Moderazione” dopo la vittoria del ricorso sull’ancora presunta ineleggibilità di Valeria Fedele, “serenità” nel commentare l’ordinanza del Tribunale civile di Catanzaro che ha rigettato contro Michele Comito, primo degli eletti nelle liste di Forza Italia (circoscrizione centro) e “fedelissimo” del coordinatore regionale Giuseppe Mangialavori. La notizia arriva intorno a mezzogiorno e Antonello Talerico la riceve quasi in diretta mentre si appresta ad effettuare un’intervista ai microfoni di Calabria7. Il suo commento a caldo è di assoluta prudenza essendo solo il primo round di una vicenda giudiziaria che andrà ancora per le lunghe tra Appello e, verosimilmente, Cassazione. “I provvedimenti – dice – non si commentano, al più si leggono e poi si impugnano. Diciamo che il Tribunale si è concentrato di più sulla valutazione del fatto, ovvero se quel provvedimento fosse stato sottoscritto prima o dopo il termine nel periodo dell’aspettativa ma avremo modo di argomentare”. Per il momento la partita tra Talerico e Mangialavori è in assoluta parità: uno a uno. L’avvocato catanzarese ha vinto il ricorso su Valeria Fedele ma ha perso quello con Michele Comito (LEGGI QUI).

-L’avvocato Talerico, ha vinto il primo round di un’altra battaglia giudiziaria per entrare in consiglio regionale: quello contro Valeria Fedele. Cosa cambia nello scenario politico catanzarese e, in particolare, in vista delle prossime elezioni comunali?

-L’avvocato Talerico, ha vinto il primo round di un’altra battaglia giudiziaria per entrare in consiglio regionale: quello contro Valeria Fedele. Cosa cambia nello scenario politico catanzarese e, in particolare, in vista delle prossime elezioni comunali?

“E’ una prima pronuncia che ancora dovrà essere sottoposta almeno al giudizio della Corte di appello, che però ha un suo peso politico, oltre che giurisprudenziale, costituendo un precedente importante ed aprendo alla città di Catanzaro la possibilità di avere altro rappresentante in Regione pronto a difendere e promuovere la città nell’ambito della politica istituzionale regionale. Rispetto allo scenario politico, certamente una pronuncia positiva consegna a tutto il mio gruppo politico tanta fiducia anche perché l’entusiasmo che siamo riusciti a diffondere nel corso delle elezioni regionali meritava di avere un seguito. A parte ciò la prospettiva di essere un componente del Consiglio regionale apre altresì la possibilità a nuove interlocuzioni con la politica locale e rafforza anche il progetto politico che stiamo mettendo in campo per le imminenti amministrative”. 

L’ordinanza non è esecutiva e, a quanto pare, rimarrà tale fino a quando non si esprimerà in tal senso la Cassazione. Tempi lunghi e il Consiglio regionale non sembra propenso a fare cambiamenti fino a quando questa e altre vicende giudiziarie non si concluderanno in via definitiva?

“Non è proprio così. L’ordinanza, se confermata in appello, diventerà esecutiva a seguito del giudizio di appello (che potrebbe concludersi entro l’estate 2022), quindi non sarà necessario attendere il giudizio di Cassazione (eventuale), che comunque dovrebbe celebrarsi entro il 2022”.

 –Non ritiene un colpo basso che qualcuno abbia tirato in ballo proprio in attesa dell’esito del suo ricorso vicende personali relativi alla vita privata di Valeria Fedele che nulla centrano con lo scenario politico attuale atteso che non rappresentano neppure notizie di reato?

“Sono contrario agli attacchi subiti sul piano personale, ed anche io li ho ricevuti, censuro totalmente tutte quelle informazioni inveritiere che vengono diffuse e quelle condotte meschine messe in campo da personaggi discutibili. Non comprendo, poi, come alcuni giornali online come Iacchitè possano continuare indisturbati ad attaccare chicchessia. Sono a conoscenza del fatto che la Procura della Repubblica in passato ha avviato delle indagini, ma alcune strategie informatiche impediscono il sequestro e/o l’oscuramento del sito. La vita privata, deve rimanere tale, poi lo scontro politico ci sta ed è altra cosa ed è il terreno sul quale dobbiamo misurarci, con chi è in grado di farlo”.

– Dovesse entrare a Palazzo Campanella continuerà a rappresentare Forza Italia oppure sta valutando di aderire al Gruppo Misto?

“Io sono stato candidato in Forza Italia come componente della società civile ed è il partito che mi ha consentito di candidarmi. Tanto detto, il mio approccio alla politica vuole essere costruttivo per cui eventuali decisioni verranno prese dopo attenta riflessione, anche tramite un confronto con il presidente Occhiuto, al quale riconosco lungimiranza e capacità di ragionamento politico. Non credo che Occhiuto si farà condizionare da alcuno in ordine al fatto di poter avere in Consiglio regionale una risorsa nuova e disponibile a sostenere – e, non già ad avversare – i progetti della maggioranza nell’interesse della intera Regione”.

– Si dice che lei abbia promesso rappresentatività in Consiglio regionale sia a Clemente Mastella per “Noi per il Centro” che a Carlo Calenda per “Azione”. A meno che non abbia il dono dell’ubiquità dovrà fare eventualmente una scelta?

“Mi rendo conto che si dicono tante cose e spesso senza alcun fondamento. Non ho mai sentito una cosa del genere, ma ne prendo atto. Io non sono un rappresentante politico né di Mastella, né di Calenda. Li conosco entrambi personalmente ed entrambi mi hanno dato la disponibilità a sostenere il mio progetto politico come componenti di una eventuale coalizione. Punto. In Regione si parte da Forza Italia, laddove dovessero esservi le condizioni ‘ambientali’, diversamente valuteremo altre soluzioni – sempre funzionali al ruolo -, avendo ricevuto tanti “inviti” da parte di una pluralità di partiti alcuni già presenti in Consiglio, altri privi di rappresentanza regionale”.

Dica la verità Carlo Calenda l’ha un po’ messa in difficoltà nella scelta delle possibili alleanze restringendo il perimetro di eventuali accordi non potendo dialogare con chi è in coalizione con il Movimento Cinquestelle o con quelli che il leader di Azione chiama neo-fascisti, ergo Fratelli d’Italia o Lega?

“Calenda non mi ha messo in difficoltà in quanto le mie scelte non sono vincolate a nessuno. La mia libertà è ciò che mi contraddistingue, nel pieno rispetto dei ruoli e della Legge. Calenda mi ha detto ‘se vuoi il mio appoggio non puoi avere in coalizione grillini e fascisti’, ed io ho risposto che non avrei mai avuto in coalizione il Movimento Cinquestelle, già per mia libera scelta. Personalmente non ritengo che il partito della Meloni sia un partito di fascisti, anzi ha dimostrato andando alla opposizione di non piegarsi alle solite logiche politiche ed anche a Catanzaro sino ad oggi ha dimostrato di non calarsi le braghe ed ha evitato di scendere a compromessi. Su altro fronte, il partito della Lega (Catanzaro) oramai è un partito che ha perso la sua iniziale identità, tant’è che oggi dialoga con ex rappresentanti del partito comunista o del pd per sostenere candidati di sinistra. Pertanto, non credo che Calenda si riferisse a questi partiti di Governo. Resta inteso che le mie scelte di coalizione prescindono dai veti, in quanto sia con riferimento alla lista di Calenda che a quella di Mastella, la composizione eventuale delle stesse sarebbe stata di competenza di taluni miei sostenitori che da tempo seguono il mio intrapreso percorso politico”.

-Si dice che lei stia dialogando sia con Nicola Fiorita con il quale siete stati insieme nel 2017 che con Valerio Donato. Cosa c’è di vero e come stanno le cose ?

“Come stanno le cose. Sono candidato a sindaco, non mi ritiro e non appoggerò altre coalizioni o altri candidati a sindaco. Queste sono dicerie messe in giro da chi vuole indebolire la mia candidatura. Il nostro è un progetto per avviare una nuova stagione politica, con una nuova classe dirigente competente e, ciò nell’interesse dei cittadini e del territorio”.

-Veniamo ai suoi rapporti in Forza Italia: persiste e resiste il veto di Mangialavori nei suoi confronti. Ma cos’è successo tra lei e il senatore vibonese di così irreparabile?

“Dovrebbe rivolgere la domanda a chi ha posto veti senza mai motivarli. Non ho mai avuto rapporti personali, né politici con il detto coordinatore, né mi può essere addebitato alcunchè. Piuttosto, bene farebbero i vertici nazionali del partito a verificare cosa sia avvenuto in campagna elettorale alle regionali e se qualche vertice regionale del partito di Forza Italia, abbia assunto una condotta eticamente corretta, trattando i candidati della lista con pari dignità e considerazione. Mi risulta che sia nella provincia di Crotone, che in quella di Catanzaro siano state fatte plurime riunioni, anche con tanti amministratori, ove il coordinatore regionale del partito di FI ha inteso dare indicazioni di voto su alcuni candidati della lista. Tra questi consigli non c’era mai il mio nome. Del resto, basti pensare che a Catanzaro il coordinatore regionale non ha inteso organizzare alcun evento (unica città della Regione esclusa) in campagna elettorale e l’atteggiamento nei confronti dei candidati di Catanzaro – come il sottoscritto – è stato ostile e mai disponibile. Tanto detto, mi pare chiaro che chi può recriminare qualcosa non è certamente colui che pone oggi dei veti, ed esercita un potere politico nel peggior modo che un vero politico possa fare. Un vero leader parte dall’unione, non dal dividi et impera, certo è che per fare questo devi essere sicuro delle tue doti e della tua leadership, altrimenti vedi tutti come dei potenziali nemici o concorrenti”.

-Mangialavori l’ha messa al bando ma, al contrario, ha tutta la stima di Tallini che la ritiene una forza della natura. Sarà anche il suo candidato a sindaco?

“A me non credo che alcuno possa mettermi al bando e, credo di averlo dimostrato in campagna elettorale, ma anche nella mia vita, conquistandomi tutto quello che ho con il mio personale sacrificio ed impegno, senza avere sponsor, sostenitori di partito e senza farmi raccomandare. Il coordinatore regionale ha smantellato Forza Italia su Catanzaro, indebolendone anche la portata politica ed elettorale, basti pensare che i due candidati di Forza Italia eletti in Regione hanno ottenuto su Catanzaro un misero bottino, uno circa 300 voti e l’altro miseri 93 voti. Con questi numeri Forza Italia oggi non sarebbe in grado neanche di fare una lista a Catanzaro (nel 2017 fu la lista più votata), infatti pare che il coordinatore regionale, scavalcando il coordinatore provinciale di Catanzaro (Tallini), si sia rivolto ad altro soggetto politico (non tesserato Forza Italia ed appartenente ad altri partiti) per tentare di formare e presentare la lista con il simbolo di Forza Italia. Insomma sono dati fallimentari per un partito che alle scorse elezioni regionali è stato il più votato. Dopo aver perso Crotone, Reggio Calabria, Cosenza questa gestione regionale di Forza Italia rischia di perdere anche Catanzaro (o di appoggiare un candidato di sinistra, mai era successa una cosa del genere nella storia politica catanzarese) ed anche su Vibo Valentia Forza Italia ha qualche problema di troppo. Se poi dovesse capitare anche una dichiarazione di ineleggibilità dei consiglieri regionali di Forza Italia eletti e graditi al coordinatore regionale, allora sarebbe un vero e proprio disastro, direi storico. Pensa ancora che in questi condizioni si possa mettere qualcuno al bando? Io ho la stima di chi la politica la esercita da anni e con risultati veri, ho la stima dei cittadini e dei tanti sostenitori che ho dimostrato di avere pur senza promettere prebende o posti in regione e, senza sottoscrivere cambiali elettorali come tanti, invece, sono stati costretti a fare ed il tempo e la giustizia ci darà ragione, se lo vorranno. Io sarò il candidato a sindaco di una coalizione, per come ho dimostrato di essere autonomo ed indipendente. Del resto, lo stesso coordinatore provinciale di FI, Mimmo Tallini, per come ben noto in città, non è stato un mai un mio sostenitore, neanche alle regionali e non mi ha financo votato per come dallo stesso dichiarato. Riconosco a Tallini di essere uno dei pochi ad aver fatto politica in questa città. Ognuno, poi, è libero di commentare positivamente o negativamente l’operato dei politici, ma come si è ben visto l’assenza di Tallini nel centrodestra e la presenza di taluni ha fatto si che la coalizione di centrodestra si sciogliesse come neve al sole”.

– Lo stesso Tallini ha dichiarato che lei nel corso di questi mesi ha fatto errori di natura tattica e strategica senza i quali sarebbe stato il candidato naturale del centrodestra unito. Ritiene di aver sbagliato qualcosa? Ha rimpianti e se potesse tornare indietro cosa non farebbe?

“Non credo che Tallini quando ha parlato di presunti errori di tattica o di strategia si riferisse alla circostanza della mancata indicazione mia quale candidato a sindaco. Su questo versante è stato posto un veto politico da parte di un soggetto politico non di Catanzaro, che poi è riuscito a condizionare (o ad imporre…) anche altri, probabilmente tra questi qualcuno privo di autorevolezza e spessore politico non ha saputo difendere le scelte che sono e devono essere solo della città di Catanzaro, senza ammettere ‘invadenze’ inopportune e di soggetti terzi estranei alla nostra realtà, ed anzi avversivi al capoluogo di regione. Ma prima o poi qualcosa cambierà. Non ho rimpianti. Quanti agli errori, tutti possiamo commetterli, ma l’importante è non commettere errori gravi. Alla fine dalle scelte della politica dipendono le sorti di molte persone e lo stesso futuro delle generazioni a venire, ecco perché è arrivato il momento di osservare e capire meglio chi decidiamo di votare, dandogli un ruolo importante, quello di rappresentarci. Noi non siamo come coloro che si ispirano al principio gattopardiano. Noi puntiamo ad un progetto affinché tutto cambi per cambiare tutto…e tutti. Concludo dicendo che dovessi essere eletto sindaco di Catanzaro, rinuncerei a fare il consigliere regionale (non credo che tanti lo farebbero…), a dimostrazione che la mia ambizione non è personale o economica, ma è quella di poter contribuire, insieme a chi lo vorrà, ad un progetto concreto per costruire una nuova città di Catanzaro, moderna, all’avanguardia, una città del Mediterraneo ed Europea, a vocazione culturale e turistica e con un piano di sviluppo economico che dovrà lasciare un segno importante”.

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