Otto condanne, a pene decisamente inferiori rispetto alle richieste dell’accusa, e tre assoluzioni. È stata letta nel pomeriggio di oggi (giovedì 27 aprile) la sentenza del processo – in corso a Como – a carico di alcuni degli imputati dell’operazione dell’antimafia di Milano “cavalli di razza”. Indubbiamente, fa rumore l’assoluzione pronunciata a carico di due presunti affiliati alla locale di Fino Mornasco: quella di Giuseppe Iaconis, figlio del boss (che sta scontando una condanna all’ergastolo per omicidio e associazione mafiosa) e quella di Leo Palamara, cinquantenne di Appiano Gentile arrestato un anno e mezzo fa proprio con l’accusa di associazione di stampo mafioso (ma senza alcun reato “fine” connesso). Quest’ultimo è rimasto in cella 17 mesi e proprio oggi è potuto uscire dal carcerea, quando i giudici ne hanno disposto l’immediata scarcerazione.
Processo ‘ndrangheta nel Comasco
Processo ‘ndrangheta nel Comasco
Le condanne più pesanti sono andate invece ad Alessandro Tagliente, considerato il braccio destro del boss Bartolomeo Iaconis: accusato di associazione mafiosa, detenzione e porto d’arma da fuoco, plurime accuse di frode fiscale e di bancarotta fraudolenta, trasferimento fraudolento di titoli, esercizio abusivo dell’attività finanziaria, è stato condannato a 16 anni di carcere. Stessa pena per Antonio Carlino, accusato di essere affiliato ai clan e di plurimi episodi di bancarotta fraudolenta con l’aggravante mafiosa. Assolto anche Giuseppe Valenzisi (33 anni) a cui era stato contestato un solo capo di imputazione dei 125 dell’indagine. Per il resto le condanne sono comprese tra i 10 mesi e i 14 anni e 10 mesi. (La Provincia di Como)