Scuole chiuse nelle zone rosse e in quelle arancione rafforzato, ma anche in alcuni territori in cui la preoccupazione per l’arrivo della variante inglese ha portato i presidenti di Regione, ma anche diversi sindaci, a sospendere le lezioni in presenza e ricorrere nuovamente alla didattica a distanza. Così, da lunedì 8 marzo, circa 6 milioni di studenti rimarranno a casa, da Nord a Sud, pronti a riaprire i computer e i tablet per le lezioni online. Oltre che nelle regioni rosse (Campania, Molise e Basilicata), aule vuote anche in Lombardia e per buona parte del Piemonte. In Alto Adige altra settimana di lockdown, voluto dal presidente della Provincia autonoma di Bolzano. Istituti chiusi anche in Abruzzo e Puglia, in attesa di un provvedimento che dovrebbe arrivare in settimana.
I timori per la variante inglese
I timori per la variante inglese
E lezioni in presenza sospese, per due settimane, nelle scuole della ‘gialla’ Calabria. Chiuse anche le università, garantiti i servizi per l’infanzia fino ai 3 anni. La decisione del presidente facente funzioni, Nino Spirlì, è legata soprattutto ai timori per l’arrivo della variante inglese, ma anche alla logistica per avviare le vaccinazioni nel mondo della scuola. Tutto chiuso, fino al 20 marzo, anche in Friuli Venezia Giulia, mentre nelle Marche le lezioni in presenza sono sospese nelle province in zona rossa. Chiusure, percentuale di presenze in calo e didattica a distanza in diverse altre zone del Paese. Le varianti, oltre alla crescita della curva dei contagi, non risparmiano alcuna regione del Paese e, nonostante le proteste degli studenti, ma anche di genitori e docenti, continuano a mettere in serie difficolta’ l’intero mondo della scuola e dell’università