“La questione dei lavoratori dell’Az spa non deve essere dimenticata”. Ad affermarlo con insistenza, il consigliere comunale Gianmichele Bosco ricordando che, circa un mese fa, congiuntamente ai consiglieri comunali, Nicola Fiorita, Sergio Costanzo e Cristina Rotundo, depositava al presidente del Consiglio comunale, Marco Polimeni, una risoluzione urgente, ai sensi dell’art. 31 del regolamento comunale, per affrontare la situazione di grave criticità dei lavoratori AZ spa. “Numerosi sono stati gli articoli di giornale attraverso i quali si sono sollevate le problematiche concernenti alcuni lavoratori dipendenti della Az spa, nonché di lavoratori di società partecipate, Fondazione Betania, cliniche private e istituti di vigilanza – ricorda Bosco – ma ancora nulla è stato fatto.
Il lavoro è un diritto costituzionalmente garantito – afferma il consigliere – e ogni azienda o ente che intende assumersi il rischio imprenditoriale deve tutelare principalmente i propri dipendenti. Il lavoro associato sui mezzi e sui fini della produzione crea le condizioni per un libero sviluppo delle individualità, in campo scientifico, artistico o nella socializzazione. Tale libertà viene però meno – fa osservare – quando allo svolgimento dell’attività produttiva non corrisponde la tutela del lavoratore. La classe politica – puntualizza Bosco – deve occuparsi di questioni lavorative che riguardano il proprio territorio e invito per l’ennesima volta il sindaco ad affrontare questa tematica nel corso di una discussione pubblica in Consiglio Comunale finalizzata a costituire un tavolo di crisi permanente tra le varie parti (organizzazioni sindacali, aziende e amministrazione) per valutare quali debbano essere le iniziative di natura politico–amministrative da intraprendere”.
Il lavoro è un diritto costituzionalmente garantito – afferma il consigliere – e ogni azienda o ente che intende assumersi il rischio imprenditoriale deve tutelare principalmente i propri dipendenti. Il lavoro associato sui mezzi e sui fini della produzione crea le condizioni per un libero sviluppo delle individualità, in campo scientifico, artistico o nella socializzazione. Tale libertà viene però meno – fa osservare – quando allo svolgimento dell’attività produttiva non corrisponde la tutela del lavoratore. La classe politica – puntualizza Bosco – deve occuparsi di questioni lavorative che riguardano il proprio territorio e invito per l’ennesima volta il sindaco ad affrontare questa tematica nel corso di una discussione pubblica in Consiglio Comunale finalizzata a costituire un tavolo di crisi permanente tra le varie parti (organizzazioni sindacali, aziende e amministrazione) per valutare quali debbano essere le iniziative di natura politico–amministrative da intraprendere”.
Redazione Calabria 7