Consiglio regionale, approvata legge su doppia preferenza di genere: dedica a Santelli

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Il Consiglio regionale della Calabria ha approvato all’unanimità la legge sulla doppia preferenza di genere e sulla parità di accesso tra uomini e donne nelle candidature. Il testo è stato dedicato dal presidente dell’Assemblea, Domenico Tallini, alla memoria della governatrice Jole Santelli, la prima presidente donna nella storia della Regione Calabria. La legge sulla doppia preferenza di genere, attesa da almeno 5 anni anni, è stata approvata dal Consiglio regionale anche anche alla luce di una diffida del governo e della necessità di adeguarsi alla legislazione nazionale: il testo prevede che nessun genere possa essere rappresentato nelle liste elettorali oltre il 60%, e introduce la possibilità per l’elettore di esprimere due voti di preferenza, nel quale caso i voti devono riguardare due candidati di sesso diverso. La proposta di legge era stata presentata dai consiglieri Tallini, Minasi, Vito Pitaro, Aieta, Pietropaolo, Arruzzolo, Francesco Pitaro, Crinò, Graziano, Anastasi.

Ad illustrarla lo stesso Tallini, che ha parlato di “uno strumento prezioso ed essenziale che deve però essere accompagnato anche da un cambio di mentalità e culturale dei partiti. Noi cominciamo a fare la nostra parte. Dedico questo testo alla memoria della presidente Santelli, la prima donna presidente della Calabria. E – ha aggiunto Tallini – ringrazio per la spinta al provvedimento le colleghe Sculco e Minasi, mi auguro che siano riconfermate e che il numero delle future elette sia superiore a quello attuale”. Particolarmente significativi, e con momenti di commozione, sono stati gli interventi delle due consigliere donne presenti in aula, Flora Sculco (Dp) e Tilde minasi (Lega). Sculco ha ricordato “il lungo impegno da portato avanti da cinue anni a questa parte, oggi arriviamo a conclusione di una ‘Via Crucis’ piena di resistenze. Ora ci siamo e voglio ricordare anche l’impegno della Santelli affinché questa leghe non si traduca in una pura ratifica”.

Ad illustrarla lo stesso Tallini, che ha parlato di “uno strumento prezioso ed essenziale che deve però essere accompagnato anche da un cambio di mentalità e culturale dei partiti. Noi cominciamo a fare la nostra parte. Dedico questo testo alla memoria della presidente Santelli, la prima donna presidente della Calabria. E – ha aggiunto Tallini – ringrazio per la spinta al provvedimento le colleghe Sculco e Minasi, mi auguro che siano riconfermate e che il numero delle future elette sia superiore a quello attuale”. Particolarmente significativi, e con momenti di commozione, sono stati gli interventi delle due consigliere donne presenti in aula, Flora Sculco (Dp) e Tilde minasi (Lega). Sculco ha ricordato “il lungo impegno da portato avanti da cinue anni a questa parte, oggi arriviamo a conclusione di una ‘Via Crucis’ piena di resistenze. Ora ci siamo e voglio ricordare anche l’impegno della Santelli affinché questa leghe non si traduca in una pura ratifica”.

A sua volta Minasi si è detta “soddisfatta perché oggi con questo provvedimento si possono garantire numeri più adeguati alla rappresentanza femminile. Ringrazio Tallini per aver voluto dedicare usto momento alla presidente Santelli”. Sono quindi intervenuti Nicola Irto (Pd), Raffaele Sainato (Forza Italia), Marcello Anastasi (IriC), Francesco Pitaro (Misto), Filippo Pietropaolo (Fratelli d’Italia). Domenico Giannetta (Forza Italia), Vito Pitaro (Jole Santelli Presidente) e Filippo Mancuso (Lega). Vito Pitaro e Mancuso non hanno peraltro risparmiato critiche al provvedimento: secondo Pitaro la legge “in realtà mortifica le donne che fanno politica, perché devono essere valutate per la loro capacità e non perché sono donne, penso che oggi la compianta presidente Santelli abbia avuto dubbi sulla bontà di questa legge”, mentre per Mancuso “bisogna evitare che questo provvedimento non si traduca in realtà in uno sfruttamento elettorale delle donne”.

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