Dopo lo stop per la pandemia si torna a giocare a calcio nel carcere di Catanzaro

La squadra composta dai detenuti è nuovamente iscritta, dopo la lunga pausa dovuta al Covid, al torneo amatoriale promosso dalla Delegazione provinciale di Catanzaro
carcere di catanzaro

Una partita di pallone dà sempre una sensazione di libertà, di spirito di squadra, di passione. Una sensazione amplificata quando si gioca a calcio nel campo di un carcere. Torna a giocare la squadra composta dai detenuti della Casa Circondariale di Catanzaro, nuovamente iscritta, dopo la lunga pausa dovuta alla pandemia, al torneo amatoriale promosso dalla Delegazione provinciale di Catanzaro della Lega nazionale dilettanti della Federazione Italiana Gioco Calcio.

Il ruolo dello sport nelle carceri

Il ruolo dello sport nelle carceri

“Nell’ambito delle attività trattamentali promosse da questa amministrazione rientrano le progettualità relative alla squadra di calcio interna di questo istituto formata da detenuti” spiega il direttore Patrizia Delfino, che precisa: “Lo sport è indispensabile negli istituti detentivi per allentare le tensioni, per favorire la mobilità a tutela del diritto alla salute, ma anche per promuovere la capacità di stare con gli altri, di rispettare le regole del gioco”.

I detenuti giocano sempre ‘in casa’

La squadra di calcio composta da detenuti si è già cimentata in passato in diverse partite amichevoli contro squadre di calcio esterne; già negli anni passati ed è stato possibile portare avanti questa attività grazie all’impegno del personale dell’area educativa e di polizia penitenziaria e alla collaborazione della Lega calcio che ha dato un esempio alla comunità esterna. I detenuti giocano sempre ‘in casa’, in quanto sono ovviamente le altre squadre che si recano in istituto; ma ciò non toglie che per 90 minuti lo sport fa la sua parte per portare il ‘mondo’ oltre le sbarre.

Finestre aperte su una seconda possibilità

Il calcio non richiama solo l’idea di libertà, in carcere, ma anche quella di famiglia: sono molti i genitori detenuti che sanno cosa vuole dire tirare in porta come si farebbe nel cortile di casa, con i propri figli. Si tratta di un messaggio importante: è possibile giocare meglio ‘un secondo tempo’, non solo in una partita, ma anche nella vita. Si apre con questa idea il campionato 2022/23 al carcere di Catanzaro. Partite da giocare fino all’ultimo minuto, finestre aperte su una seconda possibilità.

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