“Grave situazione all’ospedale di San Giovanni in Fiore”. La denuncia di Guccione

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“A San Giovanni in Fiore si è toccato davvero il fondo. Dopo le disposizioni dell’Asp di Cosenza che rischiano di bloccare il servizio di Oncologia, si continua a depotenziare l’ospedale di montagna non assumendo medici, infermieri e Oss”. Lo afferma in una nota il consigliere regionale Pd, Carlo Guccione.

Promesse su un rilancio mai avvenuto

Promesse su un rilancio mai avvenuto

“Rilancio dell’ospedale, l’arrivo di nuovi medici, Cup all’avanguardia: promesse su promesse – afferma ancora Guccione – utilizzate durante la campagna elettorale per le amministrative. Ma a distanza di qualche mese che cosa è cambiato? Le cose sono solo peggiorate e San Giovanni in Fiore si trova a vivere un momento non certo facile visto l’aumento esponenziale dei contagi nel territorio silano.Da ieri il presidio ospedaliero è sguarnito della figura dell’anestesista e, come ha annunciato l’Asp di Cosenza, le eventuali urgenze dovranno essere differite in altra sede”.

Ci sono strutture disponibili mai utilizzate

“Alla paventata chiusura dell’Unità oncologica si aggiungono nuovi problemi. Bisogna intervenire con urgenza. È necessario aumentare le prestazioni, potenziare l’ospedale utilizzando i soldi non spesi dall’Asp di Cosenza per assumere medici, infermieri e operatori sociosanitari. Chi aveva il compito di fare tutto ciò e si è sottratto alle sue responsabilità pagherà nelle sedi competenti. Ora non è il momento della spettacolarizzazione, si preferisce parlare di ospedali da campo mettendo da parte tutte le strutture già esistenti. Cariati, Mormanno, Praia a Mare, Lungro: questi sono solo alcuni esempi di strutture disponibili che potrebbero accogliere malati Covid meno gravi. Le attrezzatture – conclude – sono già disponibili, abbiamo centinaia di posti letto non utilizzati ma manca il personale sanitario. Si preferisce tenere chiusi questi ospedali, alcuni tra l’altro già ristrutturati, e parlare esclusivamente di ospedali da campo”.

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