Il 26enne avrebbe inviato ad una 16enne con messaggi privati foto di bimbe che mostravano le parti intime
Avrebbe celato nome e volto, costruendo un falso profilo facebook, quello di “Giovanna Palomba”, per adescare la sua vittima. Dietro quell’identikit si sarebbe nascosto un lui non una lei, un profilo apparentemente innocuo che gli avrebbe consentito più facilmente di allacciare “un’amicizia” con una ragazzina di 15 anni del Catanzarese e inviarle foto a sfondo sessuale. Il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Romano Gallo ha chiuso le indagini nei confronti di Ciro Esposito, 26 anni, nato a Torre del Greco in provincia di Napoli, a carico del quale si ipotizza il reato di pedopornografia minorile. Secondo le ipotesi formulate dal pm titolare delle indagini, Esposito avrebbe inviato alla ragazzina con messaggi in privato dal suo falso profilo facebook quattro foto di bambine, che mostravano le loro parti intime, in atteggiamenti sessuali. Con l’aggravante di aver commesso il fatto ai danni di una minore di anni sedici. Fatti commessi a Lamezia Terme, il 23 dicembre 2014 e i relativi atti, come previsto per legge sono stati trasferiti alla Procura di Catanzaro territorialmente competente per questa tipologia di reato. L’indagato avrà adesso venti giorni di tempo per chiedere di essere interrogato dal pubblico ministero, depositarie memorie e compiere ogni atto utile per l’esercizio del diritto di difesa prima che il titolare delle indagini proceda con una richiesta di rinvio a giudizio o di archiviazione.
Avrebbe celato nome e volto, costruendo un falso profilo facebook, quello di “Giovanna Palomba”, per adescare la sua vittima. Dietro quell’identikit si sarebbe nascosto un lui non una lei, un profilo apparentemente innocuo che gli avrebbe consentito più facilmente di allacciare “un’amicizia” con una ragazzina di 15 anni del Catanzarese e inviarle foto a sfondo sessuale. Il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Romano Gallo ha chiuso le indagini nei confronti di Ciro Esposito, 26 anni, nato a Torre del Greco in provincia di Napoli, a carico del quale si ipotizza il reato di pedopornografia minorile. Secondo le ipotesi formulate dal pm titolare delle indagini, Esposito avrebbe inviato alla ragazzina con messaggi in privato dal suo falso profilo facebook quattro foto di bambine, che mostravano le loro parti intime, in atteggiamenti sessuali. Con l’aggravante di aver commesso il fatto ai danni di una minore di anni sedici. Fatti commessi a Lamezia Terme, il 23 dicembre 2014 e i relativi atti, come previsto per legge sono stati trasferiti alla Procura di Catanzaro territorialmente competente per questa tipologia di reato. L’indagato avrà adesso venti giorni di tempo per chiedere di essere interrogato dal pubblico ministero, depositarie memorie e compiere ogni atto utile per l’esercizio del diritto di difesa prima che il titolare delle indagini proceda con una richiesta di rinvio a giudizio o di archiviazione.
g. p.
Redazione Calabria7