Nonna cosentina, invalida con l’Alzheimer, abbandonata a muffe e degrado

A 91 anni, limitata da un’invalidità che l’ha costretta su una sedia a rotelle, affetta da Alzheimer, continua a combattere le proprie battaglie contro amministratori e burocrati troppo spesso ciechi ai bisogni della gente.  Siamo in via Popolia, a Cosenza. È quanto denuncia il coordinatore provinciale di Forza Nuova, Alessandro Bartolomeo. A quanto pare, la combattiva signora, invece di godersi pace e tranquillità, a ridosso delle cento candelina, è “costretta nel 2020 a vivere in condizioni disumane”. “Ha sempre pagato regolarmente i vari tributi comunali e il fitto”, scrive Bartolomeo che continua: “Da mesi lamenta la totale assenza dell’amministrazione nonostante le ripetute segnalazioni”. Si parla della salute di una signora di 91 anni “messa a dura prova dalle muffe e dagli odori nauseabondi”.
Eppure, stando a quanto riferito dal coordinatore di Forza Nuova, basterebbe davvero poco per risolvere “un’infiltrazione d’acqua su una colonna montante la cui costruzione risale a circa 55 anni fa”. Una “cosa da poco” ma alle richieste di intervento c’è una “frase che sistematicamente si ripete: non abbiamo soldi, arrangiatevi”.
Eppure, stando a quanto riferito dal coordinatore di Forza Nuova, basterebbe davvero poco per risolvere “un’infiltrazione d’acqua su una colonna montante la cui costruzione risale a circa 55 anni fa”. Una “cosa da poco” ma alle richieste di intervento c’è una “frase che sistematicamente si ripete: non abbiamo soldi, arrangiatevi”.
“Diniego che non trova giustificazione – dice Bartolomeo – in quanto la nonnina in questione paga regolarmente anche e soprattutto per la manutenzione, quella manutenzione inesistente da anni che interessa migliaia di cittadini e che non trova risposte da nessuno, sindaco e assessori tutti, nessuno escluso. Solo chiacchiere da bar, solo spot elettorali, solo criticità irrisolte”.
Il coordinatore di Forza Nuova si chiede: “Dove sta la politica del fare, la solidarietà, l’abnegazione per il prossimo, la cultura europea tanto decantata dall’architetto Occhiuto? Lo sperpero di denaro pubblico non può ricadere sul cittadino inerme che a fatica riesce ad arrivare a fine mese”.
“Il ‘dirottamento’ dei fondi ex Gescal delle case popolari – conclude – che ha permesso la realizzazione del ponte di Calatrava e della sede Aterp di Vibo, è un dato di fatto, un dato inoppugnabile. La signora grida vergogna e noi insieme a lei”.

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