di don Gaudioso Mercuri
Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico. Non sappiamo il suo nome ma conosciamo il suo volto:ferito, sofferente. È il volto dell’uomo che vive le situazioni di ogni giorno e che quotidianamente cammina per le strade del mondo. Un sacerdote scendeva per quella medesima strada, vede l’uomo a terra lo aggira e passa oltre. Ciò che stupisce è che il primo a passare è un uomo di Dio che si preoccupa più del culto solenne, questo potrei essere io, quando mi illudo di poter amare Dio senza amare il prossimo, quando mi sento a posto perché sono credente. Sant’Agostino ci insegnava: “Percorri l’uomo e arriverai a Dio!” Poi si trova a passare per quella strada un levita: stesso atteggiamento, vedendolo lo evita. Invece un samaritano diremmo noi oggi un eretico, un nemico, ha pietà di quell’uomo e gli si avvicina. Prende su di se i dolori di quel povero uomo, umiliato e ferito comprende che la compassione è fondamento per chi Cammina verso Dio. Quanto è proficuo imparare l’amore dall’amore ricevuto. Alla fine non saremo noi a farci i prossimi per salvare i poveri e i bisognosi, ma saranno proprio loro a salvarsi dalla nostra autosufficienza e dal nostro presuntuoso perbenismo.
Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico. Non sappiamo il suo nome ma conosciamo il suo volto:ferito, sofferente. È il volto dell’uomo che vive le situazioni di ogni giorno e che quotidianamente cammina per le strade del mondo. Un sacerdote scendeva per quella medesima strada, vede l’uomo a terra lo aggira e passa oltre. Ciò che stupisce è che il primo a passare è un uomo di Dio che si preoccupa più del culto solenne, questo potrei essere io, quando mi illudo di poter amare Dio senza amare il prossimo, quando mi sento a posto perché sono credente. Sant’Agostino ci insegnava: “Percorri l’uomo e arriverai a Dio!” Poi si trova a passare per quella strada un levita: stesso atteggiamento, vedendolo lo evita. Invece un samaritano diremmo noi oggi un eretico, un nemico, ha pietà di quell’uomo e gli si avvicina. Prende su di se i dolori di quel povero uomo, umiliato e ferito comprende che la compassione è fondamento per chi Cammina verso Dio. Quanto è proficuo imparare l’amore dall’amore ricevuto. Alla fine non saremo noi a farci i prossimi per salvare i poveri e i bisognosi, ma saranno proprio loro a salvarsi dalla nostra autosufficienza e dal nostro presuntuoso perbenismo.