“La storia d’Italia è lastricata purtroppo anche di tanto sangue innocente. Oggi, onoriamo la memoria di quello versato quarant’anni fa, per mano della mafia, da Carlo Alberto Dalla Chiesa, da sua moglie Emanuela Setti Carraro e dal suo agente di scorta Domenico Russo”. Lo afferma il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita.
“Se la mafia non è più la stessa lo dobbiamo anche a Dalla Chiesa”
“Se la mafia non è più la stessa lo dobbiamo anche a Dalla Chiesa”
“Era il 3 settembre del 1982 – prosegue il primo cittadino – e un altro lembo di speranza civile veniva lacerato per sempre, o almeno questa fu l’impressione del momento. In realtà anche per quel sacrificio – cui sarebbero seguiti quelli di altri servitori dello Stato – passò la lenta e difficile risalita della china da parte della coscienza collettiva e dello Stato stesso nelle sue diverse articolazioni. E se oggi la mafia non è più quella di allora, lo dobbiamo anche all’esempio e allo spirito di abnegazione incarnato da Dalla Chiesa fino all’ultimo istante della sua esistenza. In più non possiamo non aggiungere che quella stessa abnegazione il generale la dimostrò anche nella lotta senza quartiere al terrorismo, fino alla sua sconfitta, nel segno dei più alti valori della democrazia e della libertà contro la follia di chi pensava di poter fare politica con le armi in pugno”.
L’auspicio, secondo Fiorita, “è che la riconoscenza che l’Italia deve a Carlo Alberto Dalla Chiesa non prenda corpo solo nella ricorrenza della sua morte ma venga concretamente dimostrata attraverso la trasmissione dei valori della legalità tra le giovani generazioni. Solo così la memoria si fa cosa viva e contribuisce a conservare sana la comunità. Un ultimo pensiero, in questo quarantennale, mi sia consentito di rivolgerlo a Simona Dalla Chiesa, figlia del generale e da lungo tempo nostra concittadina. A lei giunga l’affetto e l’abbraccio ideale di Catanzaro e dei catanzaresi in un giorno destinato, inevitabilmente, a rinnovare il dolore”.
Il ricordo dell’Arma dei carabinieri
Anche l’Arma dei carabinieri ha ricordato il generale Dalla Chiesa attraverso la realizzazione di un video. “La memoria – ha detto il generale Teo Luzi, comandante generale dei carabinieri – è qualcosa di essenziale per la nostra vita, ritornare alle nostre radici è fondamentale per comprendere i cambiamenti del presente, spesso repentini. E’ importante non dimenticare. Un popolo che dimentica è un popolo che non esiste”.