di Maria Teresa Improta – Ben 215 nuovi contagi accertati in sole 24 ore. Precipita la situazione in provincia di Cosenza che registra 92 casi ogni 100mila abitanti. Sono 1.960 i soggetti attualmente positivi con 9 nuovi ricoveri nella giornata di ieri che fanno salire a 74 il numero dei pazienti sintomatici ospedalizzati ai quali si aggiungono i 6 Covid positivi in Terapia Intensiva. Una situazione che ha indotto ad allestire d’urgenza un reparto dedicato nel nosocomio di Acri per dare supporto agli unici due ospedali che fino a poche ore fa accoglievano i pazienti Covid: l’Annunziata di Cosenza (dove sono 5 i pazienti Covid positivi in Pronto Soccorso in attesa di essere trasferiti) e il Giannettasio di Rossano. Preoccupano i focolai di Bisignano, San Giovanni in Fiore, San Lucido, Spezzano Albanese, Campana, Luzzi con le due aree urbane più popolose, Cosenza-Rende-Castrolibero-Montalto e Corigliano Rossano, dove si registra una diffusione del virus rapida e preoccupante.
Eventi conviviali all’origine di diversi contagi
Eventi conviviali all’origine di diversi contagi
Aumentano i focolai, anche nelle case di cura. A confermarlo è l’Unità Operativa di Epidemiologia e Sorveglianza di Popolazione dell’Asp di Cosenza. Nella media Valle del Crati, numerosi i contagi generati perlopiù da eventi conviviali, matrimoni, compleanni durante i quali non è stata adottata alcun tipo di misura anticontagio. In uno di questi Comuni a disertare le norme anticontagio anche il sindaco che fungendo da cattivo esempio per l’intera cittadinanza ha partecipato a dei festeggiamenti ed è poi rientrato nel contact tracing dell’Asp. Mediamente nella provincia oltre il 37% dei contagiati sono bambini in età scolare, dai 6 ai 16 anni. Ciò significa che oltre 3 positivi su 10 sono studenti.
I posti letto per i pazienti Covid positivi
Le Terapie Intensive hanno ancora qualche posto per i pazienti Covid, mentre all’Annunziata sono solo due i posti letto liberi nel reparto di Malattie Infettive e a Rossano sono stati aumentati fino a raggiungere le 18 untià utili ad ospitare i sintomatici che necessitano di cure ospedaliere. I focolai, come spiega il responsabile della Cot (Centrale operativa territoriale) di Cosenza Vincenzo Gaudio, sono in aumento nelle scuole, nelle Rsa e tra i residenti di tutti i distretti sanitari dell’Asp di Cosenza. Intanto è stata proposta una zona arancione per Luzzi perché ci sono oltre 60 positivi. “A livello nazionale stanno aumentando anche i morti, – chiarisce Gaudio – mentre nella nostra provincia i decessi sono in numero limitato. Possiamo ancora stare tranquilli, soprattutto se la variante Omicron non è aggressiva come inizialmente era stato annunciato”. Ad oggi dall’ultimo bollettino risultano 24 nuovi casi a Bisignano, 19 a San Lucido, 14 a Corigliano Rossano, 14 a Luzzi, 14 a Paola, 11 a Spezzano Albanese, 10 a Cosenza, 7 ad Acri, 7 a Rose e 6 a Montalto Uffugo. “Sono dati sottostimati – afferma Gaudio – perché riguardano solo coloro che hanno effettuato il tampone molecolare. I casi reali sono almeno il doppio perché i risultati dei tamponi antigenici non sono stati registrati sulla piattaforma”.
Assessore alla Salute del Comune di Cosenza: “Tutto sotto controllo”
“In Calabria rispetto al resto d’Italia – afferma l’assessore alla Salute del Comune di Cosenza Maria Teresa De Marco – non è grave la situazione. C’è un aumento dei contagi, ma sicuramente non è quello dell’anno scorso. E’ tutto sotto controllo. Abbiamo attivato un tavolo permanente sull’emergenza Covid con l’obiettivo di aiutare i cittadini a superare quelle criticità alle quali vanno incontro ogni giorno. Sappiamo benissimo che non c’è solo il coronavirus, ci sono altre patologie che non vanno tralasciate. Dobbiamo evitare che l’Annunziata non si trasformi in un ospedale Covid come già successo. Il commissario dell’Asp Vincenzo La Regina ha attivato dei nuovi posti per i pazienti sintomatici da ospedalizzare. Dobbiamo cercare di potenziare la campagna di informazione e convincerli i cittadini a vaccinarsi. Distanziamento, mascherine, l’igienizzare le mani sono ancora fondamentali non dobbiamo dimenticarlo. La vaccinazione ha ridotto il tasso della mortalità. La variante Omicron non è detto faccia più danni delle altre, il problema è che la campagna vaccinale doveva essere estesa a livello globale, anche in Africa e negli altri Paesi. L’Europa deve aiutare le nazioni più povere”.