(D.C.) – Se al netto di quanti non potevano proprio più ricandidarsi per una serie di ragioni, sono ben 22 gli aspiranti consiglieri regionali uscenti con la voglia di rientrare nei 30 posti a disposizione dell’Astronave.
Senza contare qualche ‘ritorno di fiamma’ di chi ha per così dire saltato un turno. Nomi di una certa caratura nell’ambito politico calabrese, scesi in campo non certo per stare a guardare o fare numero.
Senza contare qualche ‘ritorno di fiamma’ di chi ha per così dire saltato un turno. Nomi di una certa caratura nell’ambito politico calabrese, scesi in campo non certo per stare a guardare o fare numero.
Ecco allora che la composizione delle liste pare non dare eccessivo spazio alle new entry.
Certo, un fisiologico rinnovamento ci sarà e forse, almeno stando ai rumors tipici di queste occasioni, anche un quasi sicuro cambio di fronte.
Ma pensare a stravolgimenti è difficile, perché molti corrono più per pesarsi (elettoralmente parlando, s’intende) che per vincere.
Il ruolo dei portatori d’acqua, nella fattispecie di voti, resta però importante, se non fondamentale, e dunque sono in molti – in rappresentanza di varie aree e soprattutto vecchi notabili rimasti ‘strategicamente’ dietro le quinte – a dover testimoniare un’esistenza, spesso una resistenza, per poi ottenere un posticino qui o lì, sì da continuare a girare nella giostra del potere locale.