(D.C.) – Primi passi molto incerti, quelli compiuti dall’amministrazione regionale fin qui, che di sicuro travolta dal ciclone Covid pare tuttavia denunciare macroscopici limiti.
Certo, abbiamo subito messo in rilievo stamani come madame la president sia sotto tiro del ‘fuoco amico e nemico’.
Certo, abbiamo subito messo in rilievo stamani come madame la president sia sotto tiro del ‘fuoco amico e nemico’.
Ma basta questo a spiegare i ritardi e le defaillance accumulati finora?
No. La governatrice infatti ha forse eccessivamente subito il peso dei partiti sul delicato punto della formazione della Giunta, che non pare a prova di bomba sotto il profilo dell’esperienza e soprattutto dell’esperienza in molti ruoli assessorili.
Detto questo, bisogna denotare come oltretutto almeno finora siano sembrate troppe le lacune denunciate nel fronteggiare, naturalmente in tutti quegli ambiti riservati all’esclusivo o comunque preponderante intervento dell’ente stesso, la pur grave e inaspettata emergenza Coronavirus.
E a spiccare, fra gli aspetti più carenti, le operazioni in tutta franchezza inaccettabilmente lente della corresponsione della cassa integrazione in deroga.
‘Ossigeno puro’ per tanta gente, che si è fermata a causa del Sars-Cov-2 adesso rimasta senza un euro anche perché alle prese con una parte datoriale non attrezzata o solida abbastanza da fare fronte.
Pochissimi, a riguardo, gli imprenditori virtuosi e forti, per così dire – ma detto ciò non muoviamo addebiti a quelli che non si sono ritrovati nella possibilità di farlo – in grado di aiutare i dipendenti privi di mezzi.
Persone messe in ginocchio da una crisi nera, ormai in corso da mesi.