“Lunedì (domani, ndr. ) sarò a Catanzaro. Voglio vedere con i miei occhi e capire come stanno le cose prima di fare qualsiasi tipo di valutazione”. Lo dice Guido Longo, prefetto con fama e carriera da superpoliziotto, nuovo commissario ad acta della sanità calabrese in un’intervista a “La Repubblica”. “Quando sono stato chiamato non ho esitato un istante” dice Longo, che ora avrà il compito non semplice di rispondere all’emergenza Covid e programmare il futuro di una sanità che porta sulle spalle un decennio di commissariamenti fallimentari. “Ma io non sono uno che si sia mai tirato indietro”.
Alla domanda se mettere in ordine nella sanità calabrese, che viene presentata come un’impresa impossibile, lo preoccupa ha risposto: “Sono sempre stato inviato a lavorare in situazioni complicatissime e ad affrontare sfide complicate. Ringrazio il governo per la fiducia e spero di poterla ripagare. La cosa più importante è consentire a tutti in Calabria di avere assistenza sanitaria“. E’ l’ennesimo ritorno in Calabria. “Conosco il territorio nella sua complessità, ho avuto modo di leggerne le dinamiche e lavorarci anche in momenti delicati. A Reggio Calabria sono stato da questore nel periodo buio dello scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. Questo nuovo incarico non mi trova impreparato”.
Alla domanda se mettere in ordine nella sanità calabrese, che viene presentata come un’impresa impossibile, lo preoccupa ha risposto: “Sono sempre stato inviato a lavorare in situazioni complicatissime e ad affrontare sfide complicate. Ringrazio il governo per la fiducia e spero di poterla ripagare. La cosa più importante è consentire a tutti in Calabria di avere assistenza sanitaria“. E’ l’ennesimo ritorno in Calabria. “Conosco il territorio nella sua complessità, ho avuto modo di leggerne le dinamiche e lavorarci anche in momenti delicati. A Reggio Calabria sono stato da questore nel periodo buio dello scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. Questo nuovo incarico non mi trova impreparato”.