Scade Port Agency a Gioia Tauro, a rischio 63 lavoratori. Sit-in di protesta ad oltranza

L'idea è realizzare una società pubblico-privata con il 49% di quote pubbliche e il 51% divise tra terminalisti e le altre 4 società
porto gioia tauro

Scade oggi il termine per la Port Agency, nata nel 2017 per assorbire una parte dei licenziamenti effettuati all’epoca da Mct, uno dei terminalisti del porto di Gioia Tauro, poi tutti riassunti con l’arrivo di Msc che attraverso la controllata Til, ha acquisito il 100% delle quote di Mct. Chi allora non ha accettato la riassunzione è finito nell’Agenzia del Lavoro portuale insieme ad altri soggetti ex dipendenti di società portuali.Adesso per questi lavoratori, in tutto 63, rischiano di perdere l’indennità percepita sino ad ora se non saranno trovate soluzioni. 


    Per protestare contro quanto sta avvenendo, i lavoratori da giorni sono in sit-in davanti alla sede della Port Authority chiedendo soluzioni occupazionali. E visto che da lunedì non percepiranno più l’indennità di mancato avviamento, hanno deciso oggi di spostare la protesta davanti al gate del porto. 
    “Ci sono interlocuzioni in corso al ministero dei Trasporti – ha detto il presidente dell’Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno e Jonio Andrea Agostinelli – con l’obiettivo di trovare i fondi per coprire l’Indennità di mancato avviamento per tutto il 2024 per i portuali iscritti alla Port Agency di Gioia Tauro ma anche di Taranto”. 

La missione quasi impossibile

Agostinelli nei giorni scorsi è stato impegnato in vari incontri e riunioni con i componenti del cluster marittimo per cercare di trovare soluzioni alla trasformazione dell’Agenzia in impresa portuale. L’idea è realizzare una società pubblico-privata con il 49% di quote pubbliche e il 51% divise tra i due terminalisti e le altre 4 società che si occupano di servizi portuali. Una missione quasi impossibile viste le condizioni che vengono poste in particolare da uno dei terminalisti che per entrare nella società pretende che tutte le altre imprese operanti in porto accettino di entrare con quote diversificate. Ma fino ad oggi nessuna delle società autorizzate con l’articolo 16 della legge 84/94 si sono fatti vedere ai tavoli di trattativa. Il loro no sembra irremovibile. “Il prossimo 6 maggio – ha sostenuto Agostinelli – avrò una risposta dal ministero che spero vada in questa direzione e nel frattempo risolva i problemi del reddito per i 63 portuali della Port Agency e avere più tempo a lavorare per la soluzione e quindi per il varo dell’impresa

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