Decreto immigrazione, Ferro: “Adottare protocolli per tutelare cittadini e forze dell’ordine”

Wanda Ferro

Il governo si impegni a destinare adeguate risorse, sia in termini di mezzi che di personale, garantendo l’adozione di idonei protocolli di intervento che tengano al riparo dai rischi altissimi la cittadinanza e gli operatori delle forze dell’ordine impiegati per fronteggiare l’emergenza sbarchi”.

E’ quanto chiede il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, con un ordine del giorno presentato nell’ambito dell’esame in aula del decreto immigrazione e sicurezza. Secondo Wanda Ferro, infatti, “la complessa gestione dei flussi migratori non può non tenere conto, ad oggi, dell’emergenza sanitaria da Covid-19 che ha sovvertito ogni ordine delle cose, in primis, la restrizione delle libertà fondamentali dei cittadini, costretti a rimanere in casa, spesso senza nemmeno poter raggiungere i propri cari che vivono in Regioni o, magari, comuni diversi. Nonostante ciò, e in spregio al decreto che ha dichiarato l’Italia un porto non più sicuro per tutta la durata dell’emergenza Covid, in Italia continuano ad arrivare, indisturbati, migliaia di migranti. La Regione Calabria sta vivendo da mesi una doppia grave emergenza: quella sanitaria, appunto, acuita dai ritardi nella nomina del commissario straordinario e dalla mancata attuazione di un Programma Operativo per la gestione dell’emergenza Covid-19, e quella migratoria.

E’ quanto chiede il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, con un ordine del giorno presentato nell’ambito dell’esame in aula del decreto immigrazione e sicurezza. Secondo Wanda Ferro, infatti, “la complessa gestione dei flussi migratori non può non tenere conto, ad oggi, dell’emergenza sanitaria da Covid-19 che ha sovvertito ogni ordine delle cose, in primis, la restrizione delle libertà fondamentali dei cittadini, costretti a rimanere in casa, spesso senza nemmeno poter raggiungere i propri cari che vivono in Regioni o, magari, comuni diversi. Nonostante ciò, e in spregio al decreto che ha dichiarato l’Italia un porto non più sicuro per tutta la durata dell’emergenza Covid, in Italia continuano ad arrivare, indisturbati, migliaia di migranti. La Regione Calabria sta vivendo da mesi una doppia grave emergenza: quella sanitaria, appunto, acuita dai ritardi nella nomina del commissario straordinario e dalla mancata attuazione di un Programma Operativo per la gestione dell’emergenza Covid-19, e quella migratoria.

Solo pochi giorni fa sono risultati positivi ben 93 dei 177 migranti di nazionalità afgana, irachena e iraniana sbarcati a bordo di un motopeschereccio nel porto di Roccella Jonica. Dall’inizio dell’anno ci sono stati 34 sbarchi, con più di 2.100 persone, rispetto alle 1.400 di tutto il 2019: solo da ottobre ad oggi gli sbarchi sono stati 15 con più di mille immigrati. La gestione dell’emergenza immigrazione, peraltro, è stata lasciata alla sola responsabilità dei sindaci e delle forze di polizia, come denunciato dal segretario generale del sindacato di Polizia FSP, che ha ricordato come la «non gestione del fenomeno migratorio da parte delle Istituzioni politiche che dovrebbero provvedervi finisce per far sì che, anche in fase di emergenza da Covid19, i migranti diventino un problema di polizia, con tutto ciò che ne consegue”.

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