Anche i dolci dei detenuti del carcere di Catanzaro alla Notte Piccante

Finora le loro fatiche dolciarie non erano mai state esposte alla curiosità della cittadinanza, la Notte Piccante è stata il loro "battesimo"

La presentazione dei prodotti dolciari realizzati dai detenuti del carcere di Catanzaro è coincisa con la Notte Piccante che per tre sere ha animato il centro storico della città capoluogo. Lungo corso Mazzini, in uno degli stand destinati all’esposizione dei manufatti che contraddistinguono l’operato di diverse associazioni di volontariato, facevano mostra di sé i biscotti alle mandorle e con i fichi e le noci, le torte alla mandorla e al cioccolato e le calabresissime “pitte ‘nchiuse” che i detenuti, tirocinanti del progetto “Dolce Lavoro” sostenuto da Fondazione Con il Sud, hanno imparato anche a confezionare.

La firma è quella della cooperativa “Mani in libertà”, appositamente creata dai vari attori coinvolti nel progetto – prima fra tutti l’associazione capofila “Amici con il cuore”, presieduta da Antonella Mannarino –per dare modo ai detenuti di proseguire con l’attività dolciaria a progetto concluso. Attraverso il brand “Mani in libertà”,  i detenuti, con tanto di qualifica ottenuta con i corsi di formazione, in tutti questi mesihanno dato seguito ai numerosissimi ordini di dolci personalizzati all’interno del carcere, sfogando la propria creatività con semifreddi complicatissimi, millefoglie delicate e torte di ogni forma e gusto per le varie ricorrenze delle famiglie dei detenuti e della popolazione penitenziaria tutta (in ultimo il buffet di dolci in occasione di un matrimonio).

I dolci dei detenuti esposti alla curiosità della cittadinanza

Finora, però, le loro fatiche dolciarie non erano mai state esposte alla curiosità della cittadinanza. Il “battesimo”, quindi, si è tenuto nel corso della Notte Piccante, che ha fatto arrivare a Catanzaro migliaia di visitatori da parte del comprensorio, ed anche oltre, per partecipare alle tre serate intervallate da momenti di spettacolo e dedicate alla riscoperta delle tradizioni culinarie. Chi ha avuto modo di fermarsi e di chiedere informazioni sull’origine dei biscotti e delle torte esposte, ha potuto così apprendere dalla viva voce della presidente Mannarino (che coordina i detenuti mentre svolgono l’attività all’interno del laboratorio di pasticceria, attrezzato di tutto punto grazie al finanziamento di Fondazione Con il Sud, e grazie alla piena collaborazione  della direttrice del carcere, Patrizia Delfino, del comandante della polizia penitenziaria e delle operatrici dell’area educativa) e di Piero Caroleo e Giuseppe Pedullà della cooperativa “Promidea” partner del progetto – la portata innovativa dell’idea progettuale che è ormai arrivata alle battute finali.

Il prossimo passo

Il prossimo passo, infatti, sarà legato all’avvio della vendita online dei prodotti dolciari realizzati su una piattaforma appositamente creata, che consentirà di scegliere e ordinare i dolci e i biscotti che compaiono nella lista.

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