Bancarotta fraudolenta, indagati Pittelli e la moglie: perquisizioni in corso

L'inchiesta della Procura ruota attorno al trasferimento della titolarità di un immobile da una società in dissesto economico ad un’altra
pittelli

di Gabriella Passariello- Nuovi guai giudiziari per il noto penalista Giancarlo Pittelli, imputato in Rinascita Scott per concorso esterno in associazione mafiosa, rivelazione e utilizzazione del segreto di ufficio. E’ in atto una perquisizione domiciliare da parte degli uomini della Guardia di finanza, nel cui provvedimento risultano indagati per bancarotta fraudolenta l’ex parlamentare di Forza Italia e sua moglie Caterina Concolino nell’ambito di un’inchiesta che ruota intorno alla distrazione di fondi regionali, al trasferimento della titolarità di un immobile da una società in dissesto economico ad un’altra, un terreno a Stalettì, nel Catanzarese, avente come dominus sempre la stessa persona. Tutto documentato in un’informativa scottante depositata in Procura dal Nucleo di Polizia economico finanziaria di Catanzaro.

Distrazione di fondi regionali

Distrazione di fondi regionali

Pittelli, già socio della A. T. Alberghiera Turistica srl (le cui quote sarebbero state formalmente cedute ad un membro della sua famiglia, pur rimanendo il penalista socio ed amministratore di fatto della struttura societaria) a partire dal 2018, avrebbe distratto una somma cospicua alla Regione Calabria. Si parla di oltre un milione di euro sottratto all’Ente, privato della possibilità di rivalersi sul terreno censito al catasto del Comune di Stalettì, frazione  di Copanello, l’unico bene, quindi, sul quale il creditore avrebbe potuto esercitare l’azione restitutoria per soddisfare l’ingente debito scaturito da un finanziamento pubblico, finalizzato alla realizzazione del villaggio turistico nella stessa località balneare, percepito dalla società di Pittelli senza tuttavia realizzare alcuna opera. In particolare le acquisizioni investigative in atti avrebbero evidenziato, in base a quanto riportato nella richiesta di aggravio di pena, vergata dal pm Annamaria Frustaci, che inizialmente tramite la A. T. Alberghiera, sarebbe stato richiesto e ottenuto un finanziamento pubblico, previsto nel Por Calabria 2000-2006, per la realizzazione di una struttura ricettiva nel Comune di Stalettì, per complessivi 4.402.431,49 di cui, 880.486,29 euro effettivamente percepiti, successivamente sarebbe stata disposta la revoca del contributo, visto che la struttura recettiva non è stata realizzata.

Depositata istanza di dichiarazione di fallimento della società di Pittelli

L’importo percepito di 880.486,29 euro non sarebbe stato restituito e l’agente di riscossione della provincia di Catanzaro  iscrive a carico della A. T. Alberghiera Turistica l’importo complessivo di 1.036.699,10,  interessi moratori compresi. Si tratta, precisa la Dda di ipotesi di malversazione di denaro pubblico oggi prescritte, perché risalenti al 2005, ma le ulteriori distrazioni volte a trasferire la titolarità dell’ immobile di Stalettì, dalla società A. T. Alberghiera Turistica alla società Sarusi srl, risalgono al 2018. La Sarusi srl riconducibile a Pittelli, costituita il primo giugno 2018, avrebbe acquistato il terreno a Stalettì il 29 ottobre 2018. Pittelli avrebbe continuato “a far leva sulla reiterata e singolare inerzia della P. A. nel non richiedere tempestivamente il pagamento del proprio credito: si tratta di un credito liquido, esigibile e non prescritto, che nonostante la revoca del finanziamento e l’ingiunzione di pagamento del 2016, ad oggi risulta non pagato, mantenendo la A. T. srl in uno stato di perdurante insolvenza e di voluta inattività preordinata ad ottenere la cancellazione della società. Ragion per cui in data 9 novembre 2021 la Procura ha depositato istanza di dichiarazione di fallimento della società A. T. Alberghiera Turistica, trasmessa al Tribunale il 19 novembre 2021”, società poi effettivamente dichiarata fallita.

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