Povera Italia per le tante cose che non funzionano. In questo strano e incomprensibile Paese: delle mafie, della corruzione e delle lobby politico-clientelari, ci sono “carrozzoni di Stato” che non rispondono per tempo alle richieste degli inermi cittadini che non sanno a quale santo votarsi per avere servizi veloci ed efficienti. Sul banco degli “imputati” questa volta finisce l’Inps che non sempre risponde, per tempo, agli innumerevoli e pressanti bisogni dei cittadini i quali per la definizione delle loro pratiche si aspetterebbero tempi certi e brevi. Questa volta a puntare il dito contro i dirigenti della sede centrale Inps di Roma sono decine e decine di giornalisti che aspettano da anni di vedersi pagare l’ indennità di infortunio.
Class action contro i vertici Inps?
Perché l’Inps sotto accusa se i giornalisti dipendevano fino al 30 giugno 2022 dall’Inpgi? Presto svelato l’arcano mistero. Dall’1 luglio 2022 tutte le funzioni previdenziali per i giornalisti titolari di rapporto di lavoro subordinato sono passati all’Inps. Ciò ha comportato il transito di tutte le pratiche, anche di quelle rimaste inevase, nelle mani dei responsabili Inps di Roma. Compreso quelle più delicate relative agli infortuni che, molto probabilmente, “galleggiano” in qualche scantinato della sede centrale Inps. Ci sono giornalisti che aspettano, da oltre due anni, per essere sottoposti a visita medico-legale e successivamente liquidati. Purtroppo ancora i termini della questione non sono stati definiti dagli uffici Inps. Addirittura mancherebbe anche la convenzione tra Inps, Inpgi e organi centrali dello Stato. In questo caos non si trovano neanche le certificazioni dei giornalisti infortunati i quali da mesi stanno cercando di capire a chi sono stati consegnati dai dirigenti Inpgi. Se la situazione di caos dovesse perdurare i giornalisti sono pronti ad avviare una class action contro i vertici Inps che non stanno dimostrando grande disponibilità.
L’Inps non risponde
Ci sono giornalisti che hanno cercato di mettersi in contatto telefonico con i dirigenti Inps della sede centrale di Roma senza riuscirci. Arrivati a questo punto, per risolvere questa complessa vicenda, l’unica strada percorribile rimane quella giudiziaria. Un passaggio Inpgi-Inps che doveva essere indolore si sta rivelando negativo per tutti quei giornalisti che avevano “in itinere” la definizione delle pratiche relative al loro infortunio. Si spera che altre testate giornalistiche, Rai compresa, si occupino di questa intricata vicenda che sta mettendo a dura prova tanti giornalisti che si vedono lesi i loro diritti.