Attese lunghissime in pronto soccorso, reparti stracolmi di pazienti e sguarniti di medici, spesso mancano anche le barelle sulle quali adagiare gli ammalati in attesa di un letto. Si usa di tutto: sedie, poltrone, sgabelli.
Un girone infernale che può durare anche giorni, con esito incerto. In una condizione del genere, riferisce Tgcom24, ci vuole poco perché scoppi la rabbia, che a volte degenera in vere e proprie aggressioni ai danni del personale sanitario. In Campania il riverbero della carenza dei medici si fa più forte, dopo oltre dieci anni di tagli e commissariamento. E così, facendo qualche conteggio, si comprende la dimensione del problema: mancano 400 medici di Pronto Soccorso, quasi il dieci per cento dei camici bianchi che mancano in tutta Italia, che sono 4200. E nel 2027 il numero di posti vacanti potrebbe raddoppiare nella sola Regione, arrivando a 800. Le Asl che hanno bisogno di più medici e infermieri sono quella di Salerno, Napoli 1, Napoli 3 Sud e Caserta. Per questo era stato bandito un concorso unico regionale per tutte le Asl della Campania, che però ha fatto flop: si sono presentati solo 43 specializzandi e 19 specialisti: 62 candidati in tutto per 363 posti.
Difficilissimo, in queste condizioni, anche assicurare l’ordinario. Sarebbero attivabili 500 posti letto, secondo i dati forniti a Sky Tg24 dall’Anaao Assomed: potrebbero alleggerire un po’ la pressione sui pronto soccorso rimasti aperti, che ciclicamente vanno in sofferenza. Ma aprirli è impossibile in queste condizioni di personale. E il flop del concorso unico non ha aiutato: in parte perché le Asl sono molto grandi e questo elemento di incertezza di per sé scoraggia, ma in gran parte per le condizioni generali di lavoro.