Lo ha deciso la Corte di cassazione
Per il duplice omicidio di Francesco Iannazzo e Giovanni Vescio, uccisi a colpi di arma da fuoco all’interno di un bar di Decollatura la Corte di cassazione ha ritenuto inammissibile il ricorso del pg nei confronti di Domenico e Giovanni Mezzatesta, confermando la condanna a 20 anni di reclusione, dopo che la Procura generale aveva chiesto l’annullamento della sentenza di appello che aveva escluso la premeditazione. Nell’ottobre 2017 erano stati condannati a 20 anni di reclusione dalla Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro. Domenico e Giovanni Mezzatesta, nei primi due gradi di giudizio, invece, erano stati condannati alla massima pena dell’ergastolo in quanto ritenuti responsabili del duplice omicidio di Francesco Iannazzo e Giovanni Vescio, lametini di 29 e 36 anni, avvenuto nel 2013 in un bar di Decollatura. Nel giugno 2016, infatti, la prima sezione della Suprema Corte di Cassazione aveva annullato l’ergastolo per i due Mezzatesta, escludendo la premeditazione ed aveva rimesso gli atti alla Corte d’Assise di appello di Catanzaro che aveva rideterminato la pena in 20 anni di reclusione per entrambi gli imputati.
Per il duplice omicidio di Francesco Iannazzo e Giovanni Vescio, uccisi a colpi di arma da fuoco all’interno di un bar di Decollatura la Corte di cassazione ha ritenuto inammissibile il ricorso del pg nei confronti di Domenico e Giovanni Mezzatesta, confermando la condanna a 20 anni di reclusione, dopo che la Procura generale aveva chiesto l’annullamento della sentenza di appello che aveva escluso la premeditazione. Nell’ottobre 2017 erano stati condannati a 20 anni di reclusione dalla Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro. Domenico e Giovanni Mezzatesta, nei primi due gradi di giudizio, invece, erano stati condannati alla massima pena dell’ergastolo in quanto ritenuti responsabili del duplice omicidio di Francesco Iannazzo e Giovanni Vescio, lametini di 29 e 36 anni, avvenuto nel 2013 in un bar di Decollatura. Nel giugno 2016, infatti, la prima sezione della Suprema Corte di Cassazione aveva annullato l’ergastolo per i due Mezzatesta, escludendo la premeditazione ed aveva rimesso gli atti alla Corte d’Assise di appello di Catanzaro che aveva rideterminato la pena in 20 anni di reclusione per entrambi gli imputati.
Il duplice omicidio. Iannazzo e Vescio, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, che si avvalsero anche del filmato registrato dalle telecamere dell’impianto di video sorveglianza dove venne compiuto il duplice delitto, furono trucidati mentre si trovavano all’interno di un bar di Decollatura, a pochi passi dalla piazza centrale del paese, raggiunti da almeno sette colpi di pistola sparati da assassini a volto scoperto che agirono davanti a testimoni. La posizione di Giovanni e Domenico Mezzatesta finì subito all’attenzione degli investigatori: la loro presenza sul luogo era stata accertata sia da alcune deposizioni raccolte dai carabinieri della Compagnia di Soveria Mannelli e dalle immagini delle telecamere sequestrate dai militari e visionate nell’immediatezza dei fatti. Immagini che avevano immortalato i due uomini entrare e fare fuoco sulle loro vittime sotto gli occhi del barista. Uno dei due assassini, dopo avere fatto fuoco, aveva anche preso a calci la sua vittima. Solo il 14 ottobre seguente, però, il vigile urbano in pensione Domenico Mezzatesta, latitante fino a quel giorno, decise di consegnarsi ai carabinieri e fu condotto nel carcere di Siano-Catanzaro.