“La Calabria non è figlia di un Dio minore, questa terra grande e amara per dirla con Leonida Repaci, ha già subito nel corso del tempo umiliazioni e ferite, spesso inferte dalla propria classe dirigente inadeguata e parassitaria. Un decennio di commissariamento della Sanità ha distrutto quel poco che restava della nostra rete ospedaliera e ha annientato la medicina di base. Un numero sempre più esiguo di medici, paramedici ed infermieri che nel corso degli anni hanno tenuto a galla il sistema con la loro abnegazione e professionalità non può reggere adesso all’attacco di un virus subdolo e pericoloso che sta mettendo in ginocchio il mondo intero”. Lo affermano in una nota Annamaria Brunetti, Nunzia Paese e Salvatore Giorno di “Italia Viva”
Scegliere un commissario sganciato da logiche politiche
Scegliere un commissario sganciato da logiche politiche
“A fronte di questo quadro fosco, – continua la nota – il vergognoso balletto di questi ultimi giorni di ex e nuovi commissari è uno spettacolo indecoroso a cui i calabresi si sono già ribellati, ponendosi finalmente un passo avanti rispetto alla classe dirigente locale e nazionale. È arrivato il momento di tirare una riga e ripartire, perché come diceva Antonio Gramsci anche quando tutto è o pare perduto bisogna mettersi tranquillamente all’opera ricominciando dall’inizio. E l’inizio può essere la nomina di un commissario sganciato da logiche politiche, competente e disinteressato che ha già dato prova di capacità nei luoghi più difficili e sperduti del mondo risolvendo crisi sanitarie drammatiche. Proponiamo perciò al Governo, riprendendo quanto già detto in tempi non sospetti, nel mese di marzo, di nominare Gino Strada come commissario per la gestione dell’emergenza sanitaria in Calabria, certi che la sua esperienza al servizio della nostra regione potrà rappresentare l’inizio di un nuovo giorno”.