di Mimmo Famularo – “Non credo ci sarà una lista di Dema a sostegno di Nicola Fiorita e Luigi De Magistris non farà campagna elettorale a Catanzaro”. A parlare è uno dei sostenitori calabresi dell’ex sindaco di Napoli. Una fonte accreditata ma che preferiamo mantenere anonima. Ci dice che Catanzaro è nel cuore di De Magistris ma da Catanzaro preferisce stare lontano. Almeno fino al prossimo 12 giugno quando la città andrà alle urne per decidere chi sarà l’erede di Sergio Abramo e per rinnovare il consiglio comunale. Il silenzio vale più di mille parole e l’imbarazzo di Luigi De Magistris è chiaro: da una parte c’è Nicola Fiorita e lo schema del “campo largo” che tanto piace a Enrico Letta; dall’altra Francesco Di Lieto e quella sinistra radicale alla ricerca di un leader nazionale. Persone molto stimate dall’ex magistrato ma tra l’amicizia e il progetto politico a prevalere è (quasi) sempre il secondo aspetto. Quello di De Magistris non combacia con l’attuale percorso di Fiorita, candidato sindaco di Catanzaro per il centrosinistra, sostenuto dal Partito democratico e dal Movimento Cinquestelle. Il problema è proprio qui, forse tutto qui.
“Pd e Cinquestelle non rappresentano la sinistra”
“Pd e Cinquestelle non rappresentano la sinistra”
L’ex sindaco di Napoli lo spiega a chiare lettere in un’intervista rilasciata pochi giorni fa a Il Manifesto : “Faccio una premessa: Pd e 5 stelle oggi sono forze di centro che hanno votato l’aumento delle spese militari e l’invio di armi in Ucraina, la sinistra non c’è, in Parlamento è rappresentata dal solo Fratoianni che ha un diritto di tribuna. L’elettorato potenziale c’è, abbiamo verificato che se c’è una proposta arriva anche la risposta”. E qui le idee di De Magistris coincidono con quelle dell’avvocato Francesco Di Lieto, sostenuto a Catanzaro dalla sinistra rappresentata da Rifondazione Comunista e Potere al Popolo, gli stessi partiti che a livello nazionale fanno l’occhiolino all’ex sostituto procuratore di Catanzaro ai tempi di ‘Why Not’. “Con i dem – ribadisce – una alleanza è impossibile. Lo era già prima, ma la guerra ha segnato una divaricazione ancor più netta. Noi costruiremo una alternativa al draghismo, al liberismo, all’economia di guerra. Non un fronte di chi dice solo no, ma di chi ha una proposta di governo”.
Il rischio di un “cortocircuito” nazionale
Per De Magistris il centrosinistra come lo intende Fiorita non esiste a Roma e neanche a Catanzaro. Idee e percorsi diversi. “Appoggiare Fiorita a Catanzaro, significherebbe sposare il progetto del Pd guerrafondaio e ciò creerebbe un cortocircuito nazionale” spiega la nostra fonte secondo la quale nelle liste del centrosinistra confluiranno singoli esponenti di Dema ma solo a titolo personale e l’impegno degli stessi consiglieri regionali Ferdinando Laghi e Antonio Lo Schiavo si è limitato fin qui a qualche timida comparsa. Nessuna ripicca e nessuna vendetta visto che alle Regionali Fiorita non ha appoggiato De Magistris ma ha sostenuto il Pd e il consigliere regionale Ernesto Alecci, uno dei suoi principali sponsor. La questione è prettamente politica e su Catanzaro l’ex magistrato lascerà probabilmente liberi i suoi “seguaci” di decidere dove andare. Dal punto di vista elettorale non una grande perdita per Nicola Fiorita e la coalizione che lo sostiene. Il dato è rilevante dal punto di vista simbolico. Di certo dopo l’emorragia sul fianco destro con molti molti moderati guidati da Fabio e Roberto Guerriero che sono fuoriusciti dal Pd per sposare il progetto di Valerio Donato, si stacca anche un pezzo dell’ala sinistra e il campo di Nicola Fiorita è sempre più stretto.