Sono diverse le regioni che, dopo il consueto monitoraggio del venerdì, da lunedì 12 aprile potrebbero cambiare colore passando dalla fascia rossa a quella arancione. Le zone gialle, escluse fino al 30 aprile, potrebbero tornare ad essere applicate invece nel mese di maggio. Le Regioni attualmente in zona rossa sono Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta; quelle in fascia arancione Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria e Veneto.
Calabria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia e Toscana sono le regioni, secondo quanto riportato da SkyTg24, per le quali è possibile un cambio di colore da rosso ad arancione. In Calabria l’incidenza è molto bassa, ma l’indice Rt potrebbe essere ancora al di sopra di 1,25 e non fare, di conseguenza, scattare l’allentamento delle restrizioni. L’incidenza dei nuovi casi nell’ultima settimana rimane lontana dalla soglia di rischio. L’occupazione dei posti letto nelle Terapie intensive, inoltre, rimane circoscritta nel cosiddetto ‘Scenario1‘. In merito all’ultima ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, fra l’altro, viene specificato che le restrizioni stabilite il 6 aprile hanno una valenza di due settimane, “fatta salva una nuova classificazione”. La Calabria dovrebbe essere in zona rossa fino al 21 aprile ma, grazie a questa annotazione, la stessa regione potrebbe evitare di rimanere in fascia rossa e sperare, quindi, nel passaggio in quella arancione.
Calabria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia e Toscana sono le regioni, secondo quanto riportato da SkyTg24, per le quali è possibile un cambio di colore da rosso ad arancione. In Calabria l’incidenza è molto bassa, ma l’indice Rt potrebbe essere ancora al di sopra di 1,25 e non fare, di conseguenza, scattare l’allentamento delle restrizioni. L’incidenza dei nuovi casi nell’ultima settimana rimane lontana dalla soglia di rischio. L’occupazione dei posti letto nelle Terapie intensive, inoltre, rimane circoscritta nel cosiddetto ‘Scenario1‘. In merito all’ultima ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, fra l’altro, viene specificato che le restrizioni stabilite il 6 aprile hanno una valenza di due settimane, “fatta salva una nuova classificazione”. La Calabria dovrebbe essere in zona rossa fino al 21 aprile ma, grazie a questa annotazione, la stessa regione potrebbe evitare di rimanere in fascia rossa e sperare, quindi, nel passaggio in quella arancione.
Per tutte le regioni in zona arancione (Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria e Veneto) dovrebbe essere confermata, a meno di sorprese dell’ultima ora, la stessa fascia.
I dati per tornare in zona arancione
In base a quanto previsto dalle misure attuali, il passaggio automatico in zona rossa avviene non solo per le regioni con Rt sopra 1,25 ma anche per quelle dove l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti. Il ministero della Salute ha confermato che per venire riclassificati in arancione è obbligatoria la “permanenza per quattordici giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive”. Ma solo se il rosso è causato da un Rt sopra la soglia critica di 1,25 (con rischio alto legato alla tenuta del sistema ospedaliero). Se invece a determinare la fascia rossa è stata l’incidenza dei casi per 100mila abitanti, basta una settimana di dati sotto soglia per cambiare colore.
Le differenze tra zona rossa e arancione
Visite
Zona rossa. Le visite a parenti e amici sono vietate, tranne che dal 3 al 5 aprile in ambito regionale e seguendo le regole della zona arancione.
Zona arancione. È consentito, in ambito comunale e nel rispetto del coprifuoco (5-22), lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, nei limiti di due persone ulteriori (esclusi minori di 14 anni, disabili o persone non autosufficienti conviventi) rispetto a quelle che già vivono lì.
Scuola
Zona rossa. Sospesa la didattica in presenza in tutte le scuole, dai nidi alle superiori. Resta la possibilità di andare in classe per gli alunni disabili o che hanno bisogni educativi speciali e per tutti gli studenti che prendono parte a dei laboratori.
Zona arancione. Salvo diversa indicazione dei governatori, le scuole possono restare aperte. Ogni istituto superiore garantisce la presenza in classe del 50-75% degli studenti.
Bar e ristoranti
Zona rossa. Impossibile mangiare fuori o bersi un caffè al bar. Queste attività, come riportato dal Quotidiano Nazionale, sono infatti chiuse al pubblico. Resta sempre possibile l’asporto o la consegna a domicilio. Per i bar l’asporto è consentito esclusivamente fino alle ore 18. Per le enoteche e ristoranti fino alle 22.
Zona arancione. Valgono le stesse regole della zona rossa. Bar e ristoranti sono chiusi al pubblico. Resta sempre possibile l’asporto o la consegna a domicilio. Per i bar l’asporto è consentito esclusivamente fino alle ore 18. Per le enoteche e i ristoranti fino alle 22.
Negozi e parrucchieri
Zona rossa. Sono previste limitazioni alle categorie e ai servizi acquistabili. Chiusi i negozi di abbigliamento, calzature e gioiellerie. Stop ai mercati, salvo la vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici. Fermi anche parrucchieri, barbieri e centri estetici. Restano aperti i negozi che vendono alimentari.
Zona arancione. Non sono previste limitazioni alle categorie di prodotti acquistabili. Nei festivi e prefestivi sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei mercati e dei centri commerciali.
LEGGI ANCHE | Coronavirus: Rt nazionale scende a 0.92, l’incidenza a 185
© Riproduzione riservata