(D.C.) – Un rientro ai tempi dello stramaledetto Coronavirus – quello dei residenti in Calabria che vivono temporaneamente fuori sede, lavoratori o studenti non fa molta differenza nel caso di specie – atteso ormai fra meno di 48 ore in virtù del placet del Governo, messo tuttavia in forse dall’Ordinanza Santelli.
Una governatrice che ultimamente in fatto di atti di autorizzazione, o al contrario dinieghi, si è davvero sbizzarrita.
Una governatrice che ultimamente in fatto di atti di autorizzazione, o al contrario dinieghi, si è davvero sbizzarrita.
Atteggiamento che, ormai da settimane, sta puntualmente sollevando un vespaio di polemiche. L’ultima è relativa allo ‘sbarramento’ creato ai ritorni dei suoi conterranei impegnati in varie attività oltre Calabria.
L’ennesima decisione controversa e discutibile, insomma.
Ma fin qui stiamo percorrendo i sentieri della politica, che forse – anzi quasi certamente in questo caso – non tengono conto del contrasto fra cuore (dei genitori e familiari di quanti sono ancora loro malgrado ‘confinati’ lontano da casa) e ragione (la paura dei cittadini privi di parenti in trepidante attesa di intraprendere il tanto agognato viaggio di ritorno).
Come sempre, proprio una bella lotta. Covid o non Covid.
Una battaglia campale, allora, che già da una settimana circa si sta al solito combattendo sugli immancabili social.
Comunque sia, l’aspetto che più rileva è relativo alla sicurezza generale.
Se infatti il come back della discordia alla fine sarà autorizzato, non si potrà in alcuna maniera transigere dalla predisposizione di misure assai rigide per impedire il diffondersi del Sars-Cov-2 in territorio di Calabria.