Avevano occupato due panchine pubbliche nella popolosa frazione di Corigliano Calabro (CS) senza alcun tipo di precauzione e in spregio delle norme in materia di prevenzione del coronavirus.
I carabinieri della locale compagnia hanno sorpreso i sei (cinque persone del posto ed una donna bulgara) e li hanno denunciati per la violazione delle disposizioni restrittive alla libertà di movimento impartite con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo scorso. Due pattuglie, passando per la piazzetta Portofino, li hanno visti sulle panchine, intenti a conversare. I militari hanno chiesto loro se fossero in possesso dell’autocertificazione comprovante le esigenze lavorative, assistenziali, mediche o di prima necessità, previste dalla normativa e che avrebbe consentito loro gli spostamenti esterni.
I carabinieri della locale compagnia hanno sorpreso i sei (cinque persone del posto ed una donna bulgara) e li hanno denunciati per la violazione delle disposizioni restrittive alla libertà di movimento impartite con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo scorso. Due pattuglie, passando per la piazzetta Portofino, li hanno visti sulle panchine, intenti a conversare. I militari hanno chiesto loro se fossero in possesso dell’autocertificazione comprovante le esigenze lavorative, assistenziali, mediche o di prima necessità, previste dalla normativa e che avrebbe consentito loro gli spostamenti esterni.
Ma hanno risposto negativamente, rispondendo con superficialità ai rilievi dei carabinieri, chi asserendo di non volere stare agli arresti domiciliari e chi sostenendo che l’emergenza è una bufala mediatica. Denunciate le sei persone di età compresa fra i 18 ai 55 anni. Solo nella giornata di ieri sono statee controllate nell’area coriglianese oltre 30 persone e una decina di locali per la verifica della corretta attuazione della normativa.
Redazione Calabria 7