Dopo Pasqua il governo Draghi dovrà confrontarsi sullo stato di emergenza – in scadenza il 30 aprile – e certamente opterà per la proroga. L’incognita è rappresentata dalla nuova scadenza. Stando alle prime indiscrezioni che circolano su Huffington Post, l’esecutivo potrebbe prorogare lo stato di emergenza fino alla fine del mese di luglio per continuare a sostenere la campagna di vaccinazione con misure straordinarie e che possano essere varate in maniera tempestiva ed efficace.
Dichiarato il 31 gennaio 2020 con scadenza a sei mesi dopo, dunque al 31 luglio, è stato prorogato una prima volta al 15 ottobre 2020, poi al 31 gennaio scorso quindi a fine aprile. La durata dello stato d’emergenza non può superare i 12 mesi anche se è prorogabile per non più di un altro anno – rispetto alla prima scadenza, non alla dichiarazione. In realtà è possibile estenderne la durata anche oltre i 2 anni, ma per farlo occorre un intervento legislativo approvato dal Parlamento.
Dichiarato il 31 gennaio 2020 con scadenza a sei mesi dopo, dunque al 31 luglio, è stato prorogato una prima volta al 15 ottobre 2020, poi al 31 gennaio scorso quindi a fine aprile. La durata dello stato d’emergenza non può superare i 12 mesi anche se è prorogabile per non più di un altro anno – rispetto alla prima scadenza, non alla dichiarazione. In realtà è possibile estenderne la durata anche oltre i 2 anni, ma per farlo occorre un intervento legislativo approvato dal Parlamento.
Secondo la legge, dunque, adesso si può prorogare fino al 31 luglio, la data attorno alla quale si sta ragionando al momento. Un atto dovuto, l’estensione della durata dell’emergenza, per far entrare nel vivo la campagna di vaccinazione. Tra i motivi che portarono alla proroga il 31 gennaio c’era appunto la necessità di far progredire l’attuazione del piano di immunizzazione oltre la fase di avvio, ma nonostante un’accelerata e il cambio della guardia alla guida della struttura commissariale che si occupa dell’organizzazione della campagna e della distribuzione delle fiale, la macchina della campagna vaccinale non procede ancora a pieno ritmo, rallentata dalla carenza delle dosi e dai ritardi delle case farmaceutiche nella consegna delle forniture pattuite.