“L’1 aprile è finita la drammatica vicenda della ‘Domus Aurea’ con il trasferimento dei pazienti al Policlinico di Catanzaro, ma per noi non è finita lì”.
Così, in un videomessaggio su Facebook, Domenico Donato, sindaco di Chiaravalle Centrale (CZ), il comune che ospita la casa di cura per anziani diventata “focolaio” di coronavirus. “Per noi – ha aggiunto Donato – è iniziata una dura battaglia per ottenere quello che è necessario a tutti i cittadini di Chiaravalle. Con ordinanza della presidente Santelli, Chiaravalle e altri quattro Comuni sono diventati zona rossa perché sono focolaio. Ma essere focolaio non significa tenerci chiusi nel nostro territorio, significa anche che dev’esserci un’azione di screening generale di tutti i cittadini di Chiaravalle. E’ impensabile – ha rimarcato il sindaco – bloccarci nel nostro paese e non fare quello che è necessario: i tamponi per tutti”.
Così, in un videomessaggio su Facebook, Domenico Donato, sindaco di Chiaravalle Centrale (CZ), il comune che ospita la casa di cura per anziani diventata “focolaio” di coronavirus. “Per noi – ha aggiunto Donato – è iniziata una dura battaglia per ottenere quello che è necessario a tutti i cittadini di Chiaravalle. Con ordinanza della presidente Santelli, Chiaravalle e altri quattro Comuni sono diventati zona rossa perché sono focolaio. Ma essere focolaio non significa tenerci chiusi nel nostro territorio, significa anche che dev’esserci un’azione di screening generale di tutti i cittadini di Chiaravalle. E’ impensabile – ha rimarcato il sindaco – bloccarci nel nostro paese e non fare quello che è necessario: i tamponi per tutti”.
Donato ha reso noto di aver “scritto al presidente del Consiglio, al presidente della Giunta regionale, a tutti gli organi sanitari competenti, per richiedere fortemente uno screening di tutti cittadini. Alcuni contatti che ci sono stati segnalati dai dipendenti – ha proseguito il sindaco di Chiaravalle – sono stati sottoposti a tampone, risultando positivi. Ho chiesto aiuto anche ai sindaci del Comuni vicini perché abbiamo necessità di avere contezza di quanti sono presenti sul territorio, anche asintomatici, che – ha concluso Donato – possono creare situazioni di grave pericolo”. Redazione Calabria 7