Covid, l’annuncio di Franceschini: “Cinema e teatri aperti nelle zone gialle dal 27 marzo”

“Il confronto con il CTS e le integrazioni ai protocolli di sicurezza potranno consentire, in zona gialla, la riapertura di teatri e cinema dal 27 marzo, Giornata mondiale del teatro, e l’accesso ai musei su prenotazione anche nei week end”. Lo ha scritto su Twitter il ministro della Cultura, Daio Franceschini.

Via libera dunque del Comitato tecnico-scientifico al protocollo presentato dal ministro, redatto con le associazioni di settore, per la riapertura in sicurezza di cinema e teatri. L’obiettivo, come chiesto dal ministro, era di riaprire il 27 marzo, giornata mondiale del Teatro: già mercoledì il Cts aveva accolto l’impianto di massima e sottolineato la prospettiva della riapertura a fine marzo. Il Cts ha indicato una serie di paletti, a partire dal fatto che l’apertura sarà possibile solo nelle regioni in zona gialla e comunque non oltre le 22. Oltre a una serie di indicazioni sulla capienza massima, e l’obbligo di indossare sempre la mascherina (almeno chirurgica).

Via libera dunque del Comitato tecnico-scientifico al protocollo presentato dal ministro, redatto con le associazioni di settore, per la riapertura in sicurezza di cinema e teatri. L’obiettivo, come chiesto dal ministro, era di riaprire il 27 marzo, giornata mondiale del Teatro: già mercoledì il Cts aveva accolto l’impianto di massima e sottolineato la prospettiva della riapertura a fine marzo. Il Cts ha indicato una serie di paletti, a partire dal fatto che l’apertura sarà possibile solo nelle regioni in zona gialla e comunque non oltre le 22. Oltre a una serie di indicazioni sulla capienza massima, e l’obbligo di indossare sempre la mascherina (almeno chirurgica).

La frenata dell’Atip

Ma l’annuncio di Franceschini non fa tutti contenti. L’ATIP – Associazione Teatri Italiani Privati – evidenzia l’impossibilità per il settore rivato dello spettacolo dal vivo di ipotizzare una riapertura delle sale nei prossimi 30 giorni senza la certezza di un sostegno economico e operativo.

In una lettera indirizzata proprio al ministro l’associazione presieduta da Massimo Romeo Piparo, “anche in considerazione di un’emergenza sanitaria non ancora superata, sottolinea la necessità di valutare le obiettive difficoltà delle aziende private produttrici e organizzatrici degli spettacoli dal vivo che operano rischiando in proprio e senza il sostegno di significative risorse Statali: il clima di incertezza, l’assenza di un protocollo sanitario specifico e collaudato per i lavoratori del palcoscenico, le restrizioni ancora presenti e la riduzione delle capienze impediscono di fatto di poter tornare a lavorare in sicurezza nei teatri”.

Nella lettera, l’ATIP propone invece di usare la simbolica Giornata Mondiale del Teatro del 27 Marzo “per un momento di confronto con l’intero comparto dello spettacolo dal vivo, delle Istituzioni e della Politica, della Cultura, della Stampa per definire tutti insieme i parametri e la tabella di marcia per una organizzata, strutturata e ponderata apertura delle nostre attività”.

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