“Quella messa in scena dai capigruppo della maggioranza in Consiglio regionale appare come la timida e poco convinta difesa d’ufficio del presidente facente funzioni. Un atto dovuto, insomma, una formale dichiarazione per ‘dimostrare’ una compattezza della compagine di centrodestra ampiamente smentita dalle cronache di palazzo”. Lo affermano, in una nota congiunta, i capigruppo della minoranza di centrosinistra al Consiglio regionale della Calabria, Domenico Bevacqua (Pd), Antonio Billari (Democratici Progressisti), Marcello Anastasi (Io Resto in Calabria) e Francsco Pitaro (Misto). “Comprendiamo – proseguono – l’imbarazzo dei colleghi di maggioranza nel dover mettere la faccia pubblicamente a tutela della disastrosa guida della macchina regionale e della pessima gestione della pandemia. Non comprendiamo, invece, l’assurdo tentativo del centrodestra di arrampicarsi sugli specchi. Come il tentativo, goffo e patetico, di scrollarsi di dosso le responsabilità dell’attuale condizione della sanità calabrese. Fu il centrodestra, infatti, a chiedere e ottenere il commissariamento quando guidava la Regione nel 2011”.
“E successivamente – rilevano Bevacqua, Billari, Anastasi e Pitaro – è stata la Lega, azionista ‘forte’ del governo giallo-verde, a votare per il Decreto Calabria. Non il Pd. Non il centrosinistra. La Lega che oggi governa la Regione”.
“E successivamente – rilevano Bevacqua, Billari, Anastasi e Pitaro – è stata la Lega, azionista ‘forte’ del governo giallo-verde, a votare per il Decreto Calabria. Non il Pd. Non il centrosinistra. La Lega che oggi governa la Regione”.
Secondo i capigruppo di opposizione alla Regione “sono questi sono i fatti che, purtroppo per i colleghi della maggioranza, sono ostinati. Così come sono ostinati i numeri che relegano la Calabria all’ultimo posto assoluto nella classifica per percentuale di cittadini vaccinati. E sono incancellabili anche le dichiarazioni, di pochi mesi fa, del presidente facente funzioni, il quale prima si è definito ‘ignorante’ in materia, poi ha comunicato in pompa magna l’aumento dei posti di terapia intensiva. Ci chiediamo cosa sia rimasto di quell’annuncio che era solo un tentativo di ‘narcotizzare’ l’opinione pubblica. Se la Calabria è tornata in zona rossa, lo si deve anche alla pressione sulle terapie intensive che sono ormai sature. Con quale coraggio, dunque, ci vengono a dire che non è responsabilità del centrodestra se i calabresi sono costretti ad avere una sanità incapace di garantire il minimo dei Lea? Il tentativo di assumere come capro espiatorio il candidato a presidente Nicola Irto è espressione di un modo inaccettabile di fare politica, basato sulla mancanza assoluta di argomenti e su una bugia di fondo: Irto, infatti, non ha mai assunto incarichi di governo o di gestione, ma ha fatto benissimo il presidente del Consiglio regionale”.
Bevacqua, Billari, Anastasi e Pitaro concludono: “Suggeriamo alla maggioranza di centrodestra di attivare un tavolo istituzionale per superare le improbabili ordinanze di Spirlì, alla presenza del commissario Longo e aperto alla minoranza. Davanti al diritto alla salute dei calabresi, siamo pronti a supplire alle incapacità di chi oggi governa la Regione, in attesa di tornare prontamente alle urne e restituire alla Calabria un governo legittimato e forte”.