Questa mattina davanti alla Corte di Assise di Catanzaro, presieduta da Alessandro Bravin, a latere Antonella Galati, si è tenuta la prima udienza dibattimentale che vede alla sbarra Salvatore Abbruzzo e Gualtieri Francesco, accusati di aver ucciso Massimiliano Falcone e Davide Iannoccari.
La difesa: “Atti di indagine inutilizzabili”
La difesa: “Atti di indagine inutilizzabili”
In apertura di udienza, gli avvocati Salvatore Staiano ed Antonio Lomonaco, in difesa dei loro assistiti, con un’articolata eccezione, hanno chiesto alla Corte di sanzionare l’inutilizzabilità di tutti gli atti di indagine compiuti dagli inquirenti e successivi al 2008, così di fatto sgretolando l’intero impianto accusatorio. La Corte catanzarese ha riservato di decidere la delicata questione prospettata dai legali, rinviando al prossimo 27 ottobre per la relativa deliberazione.
La ricostruzione dei fatti
Le indagini coordinate dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro avevano consentito di ricostruire non solo la dinamica dell’agguato ma anche il movente che rientrerebbe in una sanguinosa faida mafiosa. Il duplice omicidio era avvenuto a Taverna, dove le vittime designate avevano trovato rifugio. Raggiunti da Abbruzzo e Gualtieri non hanno però avuto scampo, freddati da numerosi colpi di due pistole calibro 9. Gli autori del duplice omicidio ebbero poi cura di spostare successivamente i cadaveri nelle campagne di Sorbo San Basile con l’intento di distruggerli dandoli alle fiamme. La famiglia Iannoccari si è costituita parte civile ed è rappresentata dall’avvocato Vittoria Aversa.