Emergenza a Santa Caterina dello Ionio, denuncia del Codacons: “Un mese senz’acqua”

L’associazione contro gli amministratori: "Vengano rimossi per manifesta incapacità"
acqua a catanzaro

“Da un lungo e caldissimo mese i rubinetti sono a secco. Questo è quanto accade non in Afghanistan o nel Burundi, ma a Santa Caterina dello Ionio. Una intollerabile penuria idrica che va avanti dall’inizio del mese di agosto e che impedisce di adempiere alle più elementari norme igieniche”. Il Codacons ha oggi depositato un esposto in Procura ipotizzando una serie di reati che vanno dall’interruzione di un servizio pubblico, all’abuso d’ufficio fino al delitto contro la salute pubblica. “In un paese civile non è tollerabile lasciare i Cittadini senz’acqua e non per qualche ora, ma per tutto il mese di agosto. Ma di quale turismo vogliamo parlare”, afferma Francesco Di Lieto vicepresidente nazionale del Codacons.

Riteniamo doveroso che – continua –, dopo un mese che turisti e residenti sono stati lasciati, vergognosamente, senz’acqua, intervenga il prefetto di Catanzaro e disponga l’approvvigionamento della popolazione mediante autobotti. La situazione si è oramai trasformata in una vera e propria emergenza igienico-sanitaria. Ma cosa deve ancora accadere perchè il Sindaco – che è anche la massima autorità sanitaria sul territorio – decida di intervenire a tutela della popolazione? Sembra un paradosso: nel resto del paese ci ricordano, per contrastare la pandemia in atto, di lavarci frequentemente le mani eppure a Santa Caterina dello Ionio dai rubinetti non sgorga neppure una goccia d’acqua”.

Riteniamo doveroso che – continua –, dopo un mese che turisti e residenti sono stati lasciati, vergognosamente, senz’acqua, intervenga il prefetto di Catanzaro e disponga l’approvvigionamento della popolazione mediante autobotti. La situazione si è oramai trasformata in una vera e propria emergenza igienico-sanitaria. Ma cosa deve ancora accadere perchè il Sindaco – che è anche la massima autorità sanitaria sul territorio – decida di intervenire a tutela della popolazione? Sembra un paradosso: nel resto del paese ci ricordano, per contrastare la pandemia in atto, di lavarci frequentemente le mani eppure a Santa Caterina dello Ionio dai rubinetti non sgorga neppure una goccia d’acqua”.

“Continuano a far danni”

“E mentre la situazione resta gravissima in Calabria, il presidente Spirlì si preoccupa della realizzazione del ponte e dell’emergenza migranti. Vere e proprie armi di distrazione di massa – dichiara Di Lieto – in una regione in cui non si riesce a garantire neppure l’acqua nelle abitazioni. In questi giorni torna alla mente – prosegue – quando il Facente Funzioni ironizzava sulla possibile nomina a commissario della sanità di Gino Strada con una frase che, riletta oggi, appare ancor più sciocca ed infelice: “Ma cosa c’entra, dobbiamo scavare pozzi?”.

Purtroppo il Facente Funzioni non ha la benché minima idea di quale danno abbia arrecato alla Calabria l’aver regalato l’acqua ad una multinazionale, che impone ai calabresi tariffe illegittime e che rende assetata una terra ricca di acqua. Una situazione, già incredibile e non degna di un paese civile, ma che appare vergognosa durante questo periodo di emergenza sanitaria e che espone popolazione ad un grave rischio igienico. Oltre a rovinare la vacanza ai tanti turisti presenti. In un paese normale questi amministratori verrebbero rimossi per manifesta incapacità… in Calabria, invece, continuano a far danni”.

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