False fatture e società fantasma a Catanzaro, indagini chiuse. C’è anche Poggi (NOMI)

Nel mirino della Procura diretta dal procuratore capo Nicola Gratteri una Rsa del Catanzarese per l'assistenza residenziale per anziani e disabili
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di Gabriella Passariello- Fatture per operazioni inesistenti, una frode fiscale finalizzata ad evadere l’Imposta sul Reddito delle Società (Ires) nei periodi che vanno dal 2014 al 2017 e rispetto alle quale il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro ha chiuso le indagini nei confronti di tre indagati. Si tratta del rappresentante legale della Vivere Insieme Massimo Madarena Poggi, esercente l’attività di assistenza residenziale per anziani e disabili in provincia di Catanzaro, Cosimo Caridi, rappresentate della società Centro Servizi e Aldo Rizzuti, rappresentante della Sinergica Srl, nell’ambito di un’inchiesta, che il 12 aprile scorso ha portato i militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Catanzaro, in esecuzione di un decreto emesso dal gip del Tribunale di Catanzaro Matteo Ferrante a sequestrare oltre 100mila euro, pari all’imposta evasa, nei confronti della società Vivere insieme.

Le società schermo

Le società schermo

Scartabellando la documentazione, sarebbe emerso qualcosa di “strano” in base a quanto riportato nel provvedimento di sequestro: la Sinergica e la Centro Servizi srl non sono società autonome e indipendenti, ma schermi societari direttamente riconducibili al Gruppo Poggi (Aie srl, Medical Sport Center e Associazione Avi)  il cui scopo è quello di fatturare alla Vivere Insieme costi per operazioni inesistenti, consentendole la contabilizzazione di passivi fittizi nelle dichiarazioni presentate annualmente ai fini dell’imposta sul reddito delle società (Ires) con un importante risparmio di spesa.

“Sinergica” socia di maggioranza dell’Us Catanzaro

Un complesso meccanismo di frode che non è sfuggito agli uomini della Guardia di Finanza, che ha scoperto come la Sinergica negli anni 2004-2005 è divenuta socia di maggioranza dell’Us Catanzaro anche essa amministrata da Massimo Poggi per poi assumere, sempre secondo le ipotesi di accusa, un ruolo centrale nella procedura di concordato riguardante questa ultima società, rispetto alla quale aveva assunto il ruolo di assuntore dei debiti pur non avendone le risorse adeguate. Poi il fallimento nel 2006 e in quel momento la Sinergica ha subito una totale svalutazione della sua partecipazione, che ha dato vita a una minusvalenza di importo pari al valore della quota di partecipazione stessa. “E’ verosimile- secondo quanto scritto dal pm Graziella Viscomi nella richiesta di sequestro preventivo- ritenere anche alla stregua di tutti gli elementi indiziari raccolti, che si sia trattato di un perdita ad hoc con il fine di consentire alla società di emettere fatture per operazioni inesistenti senza subire gli effetti fiscali negativi dei ricavi, consentendo allo stesso tempo al gruppo Poggi la deduzione di passività inesistenti e dunque l’erosione della propria base imponibile calcolata ai fini delle imposte dirette”. Bisogna sottolineare che il fallimento dell’Us Catanzaro è stato oggetto di un’indagine, poi trasformatasi in un processo, che si è concluso in primo grado con cinque assoluzioni, compresa quella dell’imprenditore Poggi e la sola condanna nei confronti di Claudio Parente, il cui reato contestatogli si è prescritto in appello.

La società fantasma senza sede e lavoratori

In base alle risultanze investigative la Sinergica srl effettua, a fronte dei pagamenti ricevuti dall’associazione Avi per le fatture emesse, una sorta di retrocessione del denaro nelle casse della Medical Sport Center, di cui Poggi è il rappresentante legale. In particolare dalla contabilità della società schermo è emerso che il debito di 1.770.001,81 euro contratto con la Medical viene restituito dalla prima società proprio facendo ricircolare con bonifici periodici, parte dei pagamenti che la Sinergica riceve dall’Associazione Avi . Una società fantasma che non ha una propria sede dove svolgere l’attività amministrativa, non ha lavoratori dipendenti, né attrezzature di ufficio per effettuare l’attività di consulenza. “Inverosimili  le dichiarazioni del legale rappresentante Aldo Rizzuti, finito sotto inchiesta,  che sentito nel corso dei controlli ha dichiarato di prestare personalmente i servizi della società.

Le fatturazione fittizie e il doppio ruolo di Poggi

Le prestazioni fittizie fatturate dalla Sinergica all’associazione Avi è confermata, secondo la Procura, “alla luce di riscontri esterni alla documentazione ispezionata. Il riferimento è ai rapporti tra la società committente e quella di servizi. Sul punto deve darsi atto che Poggi è stato rappresentante legale della Sinergica srl fino al 20 aprile 2016 quando gli è succeduto Aldo Rizzuti, mentre è stato detentore delle relative quote sociali fino al 25 febbraio 2019”. Un dato di rilievo per il magistrato dal momento che i costi fatturati dalla Sinergica all’Avi si riferiscono a servizi prestati o in circostanze in cui il committente e il prestatore si identificano nella stessa persona (in Poggi nei periodi in cui è il rappresentante legale di entrambe le società ndr) o in una situazione “in cui, pur essendo stato posto Rizzuti come rappresentante legale della Sinergica, questa risulta comunque di proprietà della stessa società committente visto che Poggi è il detentore delle relative quote sociali”.

Il diritto di difesa

Fin qui le ipotesi di accusa, di fronte alle quali gli indagati, assistiti dai loro legali difensori, avranno venti giorni di tempo per chiedere di essere sentiti dal pubblico ministero, rilasciare dichiarazioni spontanee, depositare memorie difensive e compiere ogni altro atto utile per l’esercizio del diritto di difesa, prima che il magistrato proceda oltre con una richiesta di rinvio a giudizio.

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