di Danilo Colacino – Fare per Catanzaro, movimento civico capace di attrarre consensi a raffica alle scorse Amministrative, sta tentando di smarcarsi – seppur a fatica – dal corteggiamento sempre più asfissiante di leader e maggiorenti di partiti e forze varie a cui fanno molta gola i suoi voti. Ecco allora che alcuni chiarimenti giunti a mezzo social – of course di questi tempi – hanno sgombrato il campo da equivoci. Il leader Sergio Costanzo ha ribadito di non aver dato alcuna indicazione di voto per l’Europarlamento. Una posizione condivisa dal direttivo di FpC e in particolare dal componente del direttivo e consigliere comunale Fabio Celia, che ha attestato un concetto per lui fondamentale: “Abbiamo lasciato piena libertà di scelta nelle preferenze in vista delle ormai imminenti Europee ai nostri aderenti e simpatizzanti, ma a titolo personale mi corre l’obbligo di dire: Mai con la Lega”. Più che una dichiarazione, dunque, quella di Celia è una sentenza. E il perché di una tale ‘uscita’ è presto detto. Prende infatti spunto dalle anticipazioni giornalistiche diffuse da noi di calabria7.it rispetto a un abboccamento fra Costanzo e il centrodestra per un ritorno alla casa madre dello stesso ex membro di Forza Italia e Pdl. Un rientro programmato anche e soprattutto in vista della candidatura a governatore del deputato Wanda Ferro alla guida di uno schieramento unito o privo del partito del Cav.
Il niet di Celia, senza se e senza ma. Il buon Fabio ha una stella polare che finora, malgrado spinte e interessi contrari, ha sempre seguito. Si chiama centrosinistra. Un campo in cui Celia per cultura, formazione, storia familiare e convincimento personale, ha sempre ‘giocato’, indossando la maglietta della coerenza. È chiaro, però, come il giovane pubblico amministratore viva pienamente la contemporaneità, anche in politica, e non è di sicuro disinteressato rispetto all’evoluzione a cui potrebbero dar luogo i progetti di una certa parte. Ma non ci piove sul fatto che una discussione del genere, per quanto lo riguardi, non possa portare verso soggetti politici portatori di idee troppo radicali. In particolare di destra, area in cui si colloca la Lega.
Il niet di Celia, senza se e senza ma. Il buon Fabio ha una stella polare che finora, malgrado spinte e interessi contrari, ha sempre seguito. Si chiama centrosinistra. Un campo in cui Celia per cultura, formazione, storia familiare e convincimento personale, ha sempre ‘giocato’, indossando la maglietta della coerenza. È chiaro, però, come il giovane pubblico amministratore viva pienamente la contemporaneità, anche in politica, e non è di sicuro disinteressato rispetto all’evoluzione a cui potrebbero dar luogo i progetti di una certa parte. Ma non ci piove sul fatto che una discussione del genere, per quanto lo riguardi, non possa portare verso soggetti politici portatori di idee troppo radicali. In particolare di destra, area in cui si colloca la Lega.
Ragionamenti rinviati a dopo le Europee. L’appuntamento con le urne è allo stato questione di pochi giorni. Di tempo per stringere patti strutturati allora non ce n’è, ma sotto sotto le linee telefoniche sono bollenti e i contatti fervono. Il resto, per la chiusura degli accordi, lo faranno gli esiti della tornata